6 Aprile 2017

Spesa alimentare: svolta salutistica, si mangia meno, ma meglio

La spesa alimentare settimanale delle famiglie italiane si è alleggerita in peso di 2,5 chili raggiungendo il minimo storico da 10 anni, accompagnato però da una crescente attenzione alle caratteristiche qualitative e alla sostenibilità ambientale e sociale. E’ quanto emerge dall’analisi Meno peso, più qualità nel carrello, diffusa in occasione dell’incontro nel castello di San Giorgio di Maccarese, a Fiumicino promossa dall’azienda agricola Maccarese, il più grande allevamento d’Italia, associata alla Coldiretti. Nel giro di un decennio il carrello della spesa alimentare settimanale è passato da 21,4 chili a 18,9 chili, con un taglio netto delle quantità acquistate. Un fenomeno che è riconducibile in parte anche alla svolta salutistica affermatasi sulle tavole, grazie ad una nuova cultura del cibo che vede gli italiani mangiare meno, ma mangiare meglio. Lo dimostra il progressivo aumento dei consumi di prodotti appartenenti all’ambito Benessere & Salute con un trend positivo di +8,4% sulle vendite in volume e +9% su quelle in valore nell’ultimo anno, secondo un’analisi su dati Nielsen. Ad attestarlo sono anche le scelte dei cittadini che per la spesa alimentare prediligono i prodotti Made in Italy (74%) e oltre la metà (53%) compra spesso quelli con marchio Dop, Igp, Doc, secondo un’analisi su dati Eurispes 2017. In oltre la metà dei casi (59%) ad essere privilegiati sono i prodotti a km zero e nell’80% quelli di stagione. Tre consumatori su quattro controllano inoltre l’etichettatura e la provenienza degli alimenti e mangiano italiano.

Un esempio di questo nuovo corso è rappresentato dalla carne. Gli italiani ne mangiano meno in quantità (-5% nel 2016, secondo Ismea), ma la scelgono sempre più di qualità e con attenzione alla salute, secondo un’analisi su dati dell’Osservatorio nazionale consumi di carne, nonostante allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie che colpiscono un alimento determinante per la salute, che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico. Complessivamente nel nostro Paese se ne portano in tavola all’anno 79 chilogrammi pro-capite (tra pollo, suino, bovino, ovino), il più basso in Europa, con i danesi che sono a 109,8 chilogrammi, i portoghesi 101 chilogrammi, gli spagnoli 99,5 chilogrammi, i francesi e i tedeschi 85,8 e 86 chilogrammi. “L’attenzione dei consumatori per il valore qualitativo di quello che portano in tavola è sicuramente un fatto positivo - ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che -  il miglior modo per sostenere questa rinnovata centralità del cibo è consentire ai cittadini di fare scelte di acquisto consapevoli, garantendo loro una piena trasparenza sulla reale origine di quello che mettono nel carrello con un' etichettatura chiara e completa anche sulla provenienza”.