7 Aprile 2016

Scadenza dell’olio di oliva, togliere la data è un grave errore

Togliere la data di scadenza dell’olio di oliva per favorire lo smaltimento delle vecchie scorte a danno dei consumatori è un errore che mette a rischio la qualità dell’offerta in Italia. È quanto afferma il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel commentare l’esito delle votazioni della Commissione politiche dell’Unione Europea del Senato, che ha esaminato la Legge europea 2015 diretta a modificare l’articolo 7 della legge n. 9 del 2013 nella parte in cui prevede un termine minimo di conservazione non superiore ai 18 mesi per l’olio di oliva.

Di fatto è stata approvata una norma che favorisce lo smaltimento di olio vecchio e fa invece venir meno un'importante misura di salvaguardia per il consumatore, poiché numerosi studi hanno dimostrato che con il tempo l’olio di oliva modifica le proprie caratteristiche. Con l’invecchiamento l’olio comincia a perdere progressivamente tutte quelle qualità organolettiche che lo caratterizzano (polifenoli, antiossidanti, vitamine) e che sono alla base delle proprietà che lo rendono un alimento prezioso per la salute, in quanto rallentano i processi degenerativi dell’organismo.

Con il recepimento delle indicazioni comunitarie, la data di scadenza dell’olio di oliva non sarà più di 18 mesi, ma potrà essere decisa liberamente dagli stessi imbottigliatori, il che equivale di fatto a cancellarla, poiché ognuno potrà metterla in base ai propri interessi commerciali ed è evidente il rischio che in molti ne approfitteranno per smaltire l’olio vecchio. L’Italia ha prodotto nell’ultimo anno 300 milioni di kg ottenuti da un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno, con un fatturato di circa 2 miliardi di euro ed un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Numeri che fanno dell’Italia il secondo produttore mondiale dopo la Spagna, ma anche il primo paese per numero di oli Dop/Igp (Denominazione di origine protetta/Indicazione geografica protetta), ben 43.

Recentemente anche la Delegata Nazionale dei Giovani di Coldiretti, Maria Letizia Gardoni ha affermato che “La qualità dell’olio d’oliva italiano è legata alla sicurezza alimentare. Togliere la data di scadenza ad un prodotto simbolo del Made in Italy nel mondo, vuol dire togliere quella garanzia di sicurezza che va a beneficio della salute del consumatore finale che deve avere la possibilità, attraverso un’etichettatura più chiara e trasparente, di sapere cosa porta a tavola”.