14 Settembre 2015

Riapre la scuola, ma 1 italiano su 4 non vuole cibi etnici nelle mense

Secondo un’analisi Coldiretti/Ixè, diffusa in concomitanza con il rientro a scuola, quasi 1 italiano su 4 (che corrisponde a circa il 23%) è contrario alla distribuzione di cibi etnici nelle mense scolastiche, anche se una maggioranza del 43% è, invece, favorevole mentre il 29% è indifferente o comunque non ha espresso una propria opinione al riguardo.
Quello della mensa, è uno degli aspetti della vita scolastica più sentiti da nonni e genitori, con oltre la metà degli studenti fino a 13 anni iscritti alla scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, che pranza a scuola o tutti i giorni o nei giorni in cui è previsto.
Tra chi ha dichiarato di essere contrario, la paura che i bambini non gradiscano il cibo spaventa il 35%, mentre il 61% ritiene che la cucina italiana sia la migliore del mondo. Al contrario tra i favorevoli ai cibi etnici l’86% sottolinea l’importanza di avvicinarsi e conoscere nuove culture.

L’opinione degli italiani sulle mense scolastiche è molto diversa:

  • il 52% considera il costo delle mense scolastiche adeguato
  • il 25% pensa che il costo sia eccessivo
  • il 23% ritiene positiva la qualità
  • per il 42% la qualità degli alimenti è appena sufficiente
  • per il 20% negativa
  • il 14% non risponde.

Una netta maggioranza dell’83% ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare, mentre solo il 13% ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.

Una criticità emerge infatti sul piano dell’impegno della scuola alla qualità alimentare che il 35% di genitori e nonni giudica insufficiente.
Una preoccupazione fondata anche in base agli studi eseguiti dal sistema di sorveglianza Okkio alla salute, promosso dal Ministero della Salute, secondo cui I bambini in sovrappeso sono il 20,9% mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base di un campione di età compresa 8-9 anni nelle scuole primarie. Si tratta del risultato di cattive abitudini con l' 8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate, mentre solo il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.

Anche per questo oltre un milione di bambini avrà l’opportunità - durante il nuovo anno scolastico  - di andare a lezione nelle aziende agricole in campagna dove si sono moltiplicate le fattorie didattiche in tutte le regioni.
L’obiettivo è far conoscere e promuovere nelle scuole la nuova esperienza della vita in campagna grazie all’esperienza di agricoltori adeguatamente formati attraverso la conoscenza delle produzioni tipiche, del rapporto tra prodotto e territorio e del rapporto tra alimentazione e salute.
Un obiettivo che rientra nel progetto Educazione alla Campagna Amica della Coldiretti per formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell'agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

Nell’anno scolastico 2015/2016 i primi a tornare tra i banchi lunedi 7 settembre sono stati gli studenti dell'Alto Adige poi, quelli della regione Molise che hanno iniziato il 9 mentre gli studenti del Trentino sono entrati in classe il 10 settembre. La maggioranza, quelli della Campania, del Friuli, i lucani, i calabresi, i liguri, i lombardi, gli allievi della regione Piemonte, delle Marche e quelli delle isole della Sicilia e della Sardegna si recheranno nelle proprie sedi di studio il 14 settembre mentre il 15/09 è la volta degli allievi del Lazio, dell’Emilia e della Toscana ed infine in data 16 tocca ai pugliesi e agli studenti del Veneto.