9 Novembre 2018

Rapporto Svimez: focus sulle tendenze dell’agricoltura nel Mezzogiorno

Nella 44a edizione del Rapporto Svimez su “L’economia e la società del Mezzogiorno” un focus importante è dedicato all’agricoltura che, nel 2017, ha visto crescere del 3,9% il valore aggiunto del settore primario, superando i 33 milioni di euro. Un aumento importante, a cui il Sud ha contribuito con un incremento del 6,1%, crescendo più delle aree Centro-settentrionali dove ci si è fermati a un +2,5%. Ma leggendo i dati più in dettaglio, si vede che questa performance positiva è stata trainata principalmente dall’andamento dei prezzi mentre era comunque in atto una significativa diminuzione delle produzioni.

Il rapporto ipotizza che negli ultimi dieci anni lo sviluppo del settore agricolo abbia preso strade diverse: mentre nelle zone centro-settentrionali si è puntato sull’intensificazione e quindi sull’aumento delle quantità, nel Meridione ci si è concentrati sulla specializzazione delle colture a più alto valore aggiunto, compensando così la flessione delle quantità prodotte.

Sui campi, il 2017 è stato un altro anno caratterizzato da eventi climatici estremi e lunghi periodi di siccità che hanno avuto effetti a volte disastrosi sulle produzioni agricole. A soffrire di più il comparto vitivinicolo, i cereali e la produzione di mele mentre l’olivicoltura si è risollevata dall’annata critica del 2017 segnando un aumento di oltre il 17%.

Per quanto riguarda gli investimenti, lo scorso anno c’è stata una ripresa che però non si è presentata in maniera uniforme in tutto il Paese. Generalmente, infatti, i livelli sono molto più bassi al Sud (2,3 miliardi di euro) rispetto al Centro-Nord (7,3 miliardi di euro). Un dato di forte valenza negativa, specie se accompagnato dalla constatazione che è proprio nel Meridione che il livello degli investimenti si sta riducendo in misura maggiore. Per invertire questa tendenza, sarebbe importante una politica di rilancio degli investimenti pubblici. È stato infatti calcolato che da ogni euro di spesa in investimenti in opere pubbliche nel Mezzogiorno si genera 1,84 euro mentre lo stesso euro si riduce di circa un ¼ se consideriamo un semplice abbassamento delle tasse.  Un rilancio delle opere pubbliche, specialmente delle infrastrutture per il trasporto, porterebbe importanti opportunità di crescita anche per il settore agricolo grazie al miglioramento dei mezzi di trasporto delle produzioni sia verso restante parte del Paese che all’estero.

L’occupazione in agricoltura nel 2017 in Italia ha superato le 919mila unità, di cui il 57% localizzate nel Mezzogiorno dove gli occupati pesano per il 7,5% sull’intero sistema economico meridionale mentre nel resto del paese il valore si attesta sul 2,2%. Più in generale, nel settore si registra a livello nazionale una crescita del lavoro dipendente e una flessione di quello indipendente; tra le possibili cause di questo trend, la ripresa dell’occupazione in settori extra-agricoli, agli effetti delle politiche sul lavoro e fenomeni di emersione dal nero.