21 Settembre 2018

PIL: nel 2017 crolla solo nei campi (4,3%) per clima pazzo

PIL, l’agricoltura è l’unico settore a fare registrare un calo del valore aggiunto (-4,3%) a causa del clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne con una storica siccità su cui si sono abbattuti violenti nubifragi a macchia di leopardo, per danni stimati nei campi superiori ai 2 miliardi di euro nel 2017.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei conti economici nazionali da parte dell’Istat. Il valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca è sceso a 28,017 miliardi di euro il valore più basso degli ultimi cinque anni. Il bilancio delle anomalie climatiche del 2018, classificato fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, che registra raccolti decimati, coltivazioni distrutte, alberi abbattuti e aziende allagate ma anche frane, smottamenti e alluvioni. Si tratta di un crollo dovuto agli effetti delle condizioni climatiche dello scorso anno sulle principali produzioni del Paese, dalla riduzione del 23% della produzione di mele all'addio ad una bottiglia di vino su quattro, anche se la qualità è risultata buona, ma anche una produzione di olio in calo dell’11% rispetto alla media produttiva dell’ultimo decennio. In questa situazione di crisi si sono inserite anche manovre speculative per sottopagare i prodotti agli agricoltori con effetti negativi sul valore aggiunto.Pesante che sta avendo pesanti ripercussioni anche su quegli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea con tagli che vanno dal 10% del grano per pane e pasta al 9% per il pomodoro da destinare a pelati, polpe, passate, concentrato e sughi pronti,  una produzione contenuta si prevede anche per  il miele si stima praticamente dimezzato rispetto alla media degli ultimi anni con api stressate dall'andamento del clima.

In questa situazione di crisi si sono inserite anche manovre speculative per sottopagare i prodotti agli agricoltori con effetti negativi sul valore aggiunto.