11 Marzo 2015

Parmigiano: guerra ai falsi Made in Italy

Nel 2014 in Italia sono diminuiti gli acquisti di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, mentre è cresciuto il mercato dei formaggi anonimi. Gli acquisti, nella grande distribuzione e nel dettaglio tradizionale, sono diminuiti del 2,2% nel caso del Parmigiano Reggiano e ben del 12,6% per il Grana Padano, mentre è aumentato dell’1,5% il giro d’affari degli altri grana non a denominazione d’origine.
È quanto rivelato da Coldiretti Emilia Romagna durante l’incontro con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in cui è stato affrontato il tema della concorrenza sleale rappresentata dalle imitazioni.
Gli autentici Parmigiano Reggiano e Grana Padano devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione. Il danno che queste imitazioni comportano per il nostro Paese non riguarda solo l’agricoltura, ma tutta la società, soprattutto in termini di occupazione per migliaia di nostri giovani – ha affermato Stefano Bonaccini.

La crisi si è aggravata nell’ultimo anno, con il prezzo pagato ai produttori di Parmigiano Reggiano è diminuito del 20% nel giro di 12 mesi, passando dai 9,12 euro del gennaio 2014 ai 7,31 euro di fine dicembre 2014. La situazione è analoga per il Grana Padano stagionato 9 mesi, che è passato da 7,45 a 6,43 euro (-7,5%).
I prezzi – rileva Coldiretti Emilia Romagna – sono precipitati al di sotto dei costi di produzione, erodendo i redditi delle 3.348 aziende rimaste sul campo. Nonostante ciò, i consumatori non hanno potuto beneficiare dell’abbassamento del costo all’origine: il prezzo al consumo ha avuto infatti solo lievissime variazioni, con un calo del 4,2% (da 16,45 a 15,76 euro al kg) del Parmigiano, rimanendo invece invariato per il Grana Padano (12,10 euro al kg).

Sui 60 miliardi di euro di valore dell’Italian sounding nel mondo, ben 8 miliardi riguardano l’Emilia Romagna. Se ci fosse la possibilità di recuperare il mercato di questi falsi alle vere produzioni regionali, tra cui il Parmigiano Reggiano e Grana Padano, si potrebbero recuperare solo in Emilia Romagna 30 mila posti di lavoro. Purtroppo, nel caso dei grandi formaggi nazionali, il furto d’identità viene condotto non solo all’estero ma anche sul territorio nazionale. Sugli scaffali dei nostri supermercati e dei negozi tradizionali si possono trovare formaggi grattugiati di dubbia provenienza che, complice la crisi, vengono scelti in base al prezzo più conveniente, acquistando magari prodotto di scarsa qualità per pochi centesimi di differenza.