20 Settembre 2019

Oscar Green Lombardia, i giovani innovatori nei campi

A Milano si è svolta la finale regionale Oscar Green Lombardia, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa per quelle aziende che hanno saputo coniugare la meglio tradizione e innovazione. Tanti i giovani che hanno partecipato al concorso per aggiudicarsi il premio con progetti che vanno dai prodotti con il latte delle asine “custodi” al gelato alla bava di chiocciola, fino al melone a residuo zero. Scopriamo insieme le belle storie dei giovani vincitori.

Categoria Campagna Amica: Leonardo Belotti “Il liquore e i formaggi delle asine “custodi””

Leonardo Belotti, 23 anni di Olmo al Brembo (Bergamo), porta le sue trenta asine a pascolare sulle montagne bergamasche in terreni incolti, contribuendo così a custodire il territorio e mantenerlo in sicurezza. Cibandosi di erbe fresche, fiori e arbusti, questi animali producono un latte di alta qualità che rappresenta il cuore dell’azienda agricola “Mondo asino” gestita da Leonardo. Da un’asina si ottiene ogni giorno circa un litro di latte che è un vero e proprio concentrato di benessere e di proprietà utili per la salute dell’uomo. Infatti, per le sue importanti caratteristiche organolettiche va a rafforzare l’apparato immunitario, regolare la microflora intestinale e prevenire malattie cardio vascolari. Particolarmente indicato per i neonati, gli anziani, gli sportivi e i soggetti allergici o sottoposti a diete, è ricco di vitamine, proteine, calcio e lattosio mentre è povero di grassi e di caseine. Con il latte delle sue asine, Leonardo produce un liquore perfetto come digestivo, dolci, gelato e una linea cosmetica naturale e biologica. A questi si aggiungono anche due formaggi particolari: l’Arlecchino, preparato con latte di asina, di capra e di vacca, e il formaggio del Tasso a base di latte di asina e capra. Leonardo vende i suoi prodotti attraverso un servizio di e-commerce e nei mercati agricoli di Campagna Amica.

Categoria Creatività: Manola e Tania Bosio “Il gelato alla bava di chiocciola”

Dalla passione per le chiocciole nasce l’idea innovativa delle sorelle bresciane Tania e Manola Bosio: valorizzare a 360 gradi il secreto di questi animali, ricco di proprietà benefiche per il corpo sia a livello estetico, sia a livello di benessere generale. Ecco allora che accanto alla linea cosmetica e ai prodotti per prevenire i disturbi dell’apparato digerente e respiratorio, Tania e Manola decidono di sperimentare la bava di lumache per produrre un gelato non solo buono ma anche salutare. Ricco di vitamine e sali minerali, oltre che indicato per il sistema immunitario, “il gelato – spiega Tania – è nato quando, pensando ad esempio ai malati oncologici, volevamo un alimento nutraceutico che, per la sua freschezza, fosse più appetitoso e facile da ingerire di altri cibi, e soprattutto più salubre grazie alle proprietà ormai riconosciute alla bava di lumaca, senza contare l’abbattimento dei conservanti e degli additivi presenti nei prodotti commerciali. Nelle nostre sperimentazioni, il gelato fatto così si è mostrato adatto anche a chi ha disturbi digestivi e intestinali oltre che per i diabetici”. Tania e Manola sono imprenditrici agricole di prima generazione: la mamma, infatti, lavora nella moda e il papà nell’edilizia. Hanno aperto la loro azienda “La Regina del Bosco” che ha sede a Travagliato nel 2015: oggi a Passirano, sempre nel Bresciano, allevano 3 milioni di chiocciole su due ettari di terreno. Il segreto della bava pura e non diluita, che Tania e Manola estraggono attraverso un metodo non invasivo, sta nell’alimentazione delle lumache: sono infatti nutrite solo con prodotti di origine vegetale, rigorosamente di stagione e di derivazione biologica, anche attraverso il riuso della frutta e della verdura scartate solo per ragioni estetiche.

Categoria Fare Rete: Giuseppe CazzolettiLa radice disintossicante di Mairano”

Rilanciare un ortaggio della tradizione contadina locale attraverso la filiera corta per offrire al consumatore, sugli scaffali della grande distribuzione, un prodotto stagionale e conveniente. È la scommessa di Giuseppe Cazzoletti, 34 anni, che coltiva nella sua azienda Azienda agricola Cazzoletti su una superficie di dieci ettari la radice amara di Mairano in provincia di Brescia, tutelata dalla certificazione comunale. “Poco più di dieci anni fa – racconta – eravamo a un bivio: smettere di coltivarla, perché ormai non la vendeva più nessuno, o provare a farla conoscere e apprezzare anche per le sue caratteristiche salutari. La radice amara, infatti, ha riconosciute proprietà disintossicanti e depurative”. Così, Giuseppe ha sostituito alla vendita del prodotto sfuso un packaging più bello e maneggevole, adatto ai supermercati e arricchito da schede con valori nutrizionali e piccole ricette, dove si spiega che coltivazione, raccolta, pulizia e confezionamento sono tutti passaggi fatti internamente all’azienda di famiglia. “Abbiamo creato una rete – chiarisce ancora Giuseppe - che ci ha permesso di tagliare ogni intermediazione e di essere presenti direttamente con il nostro marchio nei punti vendita di sei catene diffuse in tutto il Nord Italia”.

Categoria Sostenibilità: Stefano TriviniIl miele delle isole del Po”

Secondo lo scrittore latino Plinio il Vecchio nell’antichità, in territorio mantovano, gli alveari venivano spostati lungo il fiume Po, per mettere a disposizione delle api la varietà di frutti e fiori tipica del luogo. Affascinato e ispirato dal racconto, Stefano Trivini di Cavriana ha deciso di recuperare questa pratica e ogni anno, da luglio a settembre, porta le sue 300 arnie dall’azienda agricola Trivini Stefano di Cavriana alle isole del Po tra i comuni di Melara e di Suzzara. Una scelta che permette alle api di lavorare in un ambiente incontaminato e ricco di biodiversità vegetale, grazie al quale producono un miele millefiori che Stefano vende direttamente al consumatore. Al termine dell’estate le api vengono riportate in azienda per evitare che vengano travolte dalle piene autunnali del grande fiume. Stefano ha fondato la sua azienda nel 2015 dopo aver conseguito una laurea in agraria all’Università di Milano.

Categoria Impresa 4.Terra: Lorenzo Pezzali “Il melone a residuo zero”

Per rispondere alle richieste dei consumatori, sempre più alla ricerca di prodotti tracciati e sicuri, Lorenzo Pezzali ha avviato, nell’omonima azienda agricola in provincia di Mantova, una sperimentazione quinquennale con un marchio della grande distribuzione per rifornire i punti vendita con meloni a residuo zero. Attraverso una coltivazione bilanciata e controllata, che sfrutta tecniche culturali innovative, nascono i meloni a residuo zero di Lorenzo che sono sottoposti ad analisi per certificare l’assenza nel prodotto finale di sostanze chimiche. Arrivato al secondo anno di sperimentazione, attualmente Lorenzo coltiva con questo metodo circa 7 ettari di terreni dell’azienda ortofrutticola di famiglia dove lavora da sei anni, dopo una carriera come tecnico del mondo dello spettacolo.

Categoria Noi per il sociale: Teresa Scorza “La bottega solidale metropolitana”

Una bottega solidale che vende prodotti alimentari biologici, etici e sfusi, aperta a tutti i cittadini milanesi interessati ad acquistare cibi sani e genuini, provenienti da aziende agricole del territorio e da cooperative sociali. È “Zero per cento”, il punto vendita aperto due anni fa e gestito da Namastè Cooperativa sociale Onlus, un’iniziativa che nasce per coniugare il km zero e la solidarietà. Nella bottega di via Padre Luigi Monti 24/a, in zona Niguarda, viene fatto lavorare solo chi è rimasto disoccupato o proviene da categorie cosiddette “svantaggiate”. L’obiettivo è far acquisire a queste persone nuove competenze e professionalità, indispensabili per rimettersi in gioco sul mercato del lavoro. “Da quando abbiamo aperto – spiega Teresa Scorza, presidente della cooperativa sociale Namastè Onlus – abbiamo garantito un impiego a tempo determinato a dieci persone, otto delle quali sono state poi ricollocate in altre realtà con contratti stabili”. In alcuni periodi dell’anno, inoltre, “Zero per cento” propone la spesa agevolata per famiglie in difficoltà selezionate, che hanno la possibilità di acquistare i prodotti dell’emporio attraverso un sistema a punti: ogni punto equivale a un euro e l’importo mensile massimo è di 250 punti per nucleo familiare. La famiglia paga in denaro solamente il 10% della spesa totale, che verrà reinvestito dalla cooperativa nell’erogazione di ulteriori spese agevolate. A guadagnarne sono stati anche gli abitanti del quartiere, dove ormai da anni mancavano negozi alimentari di prossimità. Oggi i fornitori della bottega solidale sono una cinquantina, selezionati tra aziende agricole della Lombardia e del Piemonte che producono ortofrutta, latte, formaggi, carne ma anche gelati e pane.

Sono state infine assegnata due menzioni speciali. Una a ANFASS e Compagnia delle Griglie Cremona , che  collaborano con la Coldiretti provinciale al progetto “ThisAgriAbility”, declinazione agricola della più ampia iniziativa “ThisAbility”, nata per valorizzare le competenze di persone con disabilità.  L’atra è andata a Omar Spreafico che è riuscito a coltivare una varietà di Aloe in un ambiente naturale non vocato, nel Lecchese, trasformando le difficoltà in punti di forza per ottenere piante più resistenti.