"Con più di due bottiglie su tre riempite in Italia, ma che contengono olio di oliva straniero l’ausilio delle nuove tecnologie rivoluzionarie come il QR-code (Glifitaly) sulle etichette del prodotto è fondamentale per combattere i rischi di frodi e assicurare quindi la possibilità di far fare ai consumatori italiani una scelta di acquisto consapevole”. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare a Tuttofood l’arrivo della certificazione dell'Agenzia delle Dogane e dei monopoli sulle bottiglie di olio di oliva extravergine, garantite dal marchio di tracciabilità 100% italiano di Unaprol.
“Si tratta di un esempio di collaborazione tra pubblico e privato per combattere le contraffazioni in un settore particolarmente sensibile dopo il crollo della produzione italiana si è più che dimezzata ad appena 200 milioni di chili a fronte di un import che nel 2016 è stato di ben 530 milioni di chili” ha sostenuto Moncalvo in riferimento all’ accordo che prevede la registrazione del marchio I.O.O.% qualità italiana di proprietà di Unaprol nella banca dati di FALSTAFF e la possibilità di apporre un QR-code (Glifitaly) sulle etichette del prodotto certificato in grado di consentire a tutti i consumatori in possesso di uno smartphone, di risalire non solamente all'originalità del prodotto, ma anche ai dati identificativi del produttore.
L’Italia, dati alla mano, è secondo produttore mondiale di olio di oliva con un patrimonio di 250 milioni di ulivi ed è l’unico Paese con 533 varietà di olive e 43 oli tutelati dall’Unione Europea. Si tratta di una risorsa ambientale, economica ed occupazionale del Paesi in una situazione in cui in una sola generazione sono praticamente raddoppiati i consumi mondiali di olio di oliva con un balzo del 73% negli ultimi 25 anni che ha cambiato la dieta dei cittadini in molti Paesi, dal Giappone al Brasile, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Germania.