16 Febbraio 2015

Ogm: via libera a prima mela biotech che non invecchia

Via libera alla commercializzazione della prima mela geneticamente modificata. Si chiama Arctic Apple ed è il frutto ogm che non annerisce e mantiene un aspetto sempre fresco anche dopo essere stato tagliato a fette.
L’approvazione da parte del Dipartimento dell’Agricoltura Statunitense (APHIS) di 2 varietà di mele ogm non trova l’approvazione del popolo italiano, con quasi 8 italiani su 10 (76%) che si sono dichiarati contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati nell’agricoltura nazionale. Non è un caso che l’Italia sia l’unico paese europeo ad avere fatto la lungimirante scelta di non coltivare biotech.

Ad arrivare sul mercato saranno le Golden Delicious e le Granny Smith, manipolate geneticamente con l’inserimento di un gene anti-macchia da parte dell’azienda canadese Okanagan Specialty Fruits, che ha annunciato la distribuzione sul mercato Usa a partire dalla fine del 2016. Un elemento di novità che potrebbe influenzare le trattative sul libero scambio in corso tra Unione Europea e Stati Uniti (il cosiddetto TTIP), rendendo ancora più spinoso questo capitolo agricolo. Se per l’azienda produttrice si tratta di una scoperta rivoluzionaria, perché consente di allungare la scadenza delle confezioni di frutta già sbucciate e porzionate, a preoccupare i coltivatori è il fatto che l'arrivo di questo frutto innaturalmente a prova di macchie possa alterare la percezione di semplicità e salute, che da sempre viene associata alle mele.

Una preoccupazione che riguarda soprattutto l’Italia, che è il primo produttore europeo di mele, con circa 70mila ettari coltivati e oltre 2 milioni di tonnellate di raccolto, con gran parte della produzione che ha avuto il riconoscimento comunitario quali l’indicazione geografica protetta (Igp) e la denominazione di origine protetta (Dop). Sono infatti numerose le varietà Made in Italy che fondano il proprio successo sulla loro distintività, che è tutto il contrario dell’omologazione causata dagli ogm, tra cui:

  • Mela della Val di Non Dop
  • Mela della Valtellina Igp
  • Mela dell’Alto Adige Igp
  • Melannurca campana Igp
  • Mela di Cuneo Igp.

Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche, dichiarati da ricerche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico, dalle patate fritte superesistenti ai parassiti fino al latte materno da mucche transgeniche), rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini. La realtà è infatti che gli OGM attualmente in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia, cotone) e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali, senza benefici riscontrabili dai consumatori finali.