4 Dicembre 2014

Ogm: 8 italiani su 10 sono d’accordo sulla libertà di non coltivarli

L’Italia è libera di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76%) che si oppongono al biotech nei campi. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo  nel commentare positivamente l’avvicinarsi dell’accordo europeo di principio Consiglio-Commissione-Parlamento per la libertà di scelta degli Stati membri sugli Ogm annunciato dal Ministro per l'ambiente, Gianluca Galletti, che dovrà essere formalmente approvato dal Comitato degli Ambasciatori Ue, (Coreper) e dalla Commissione parlamentare Ambiente competente per il negoziato sulla coltivazione degli Ogm in Europa.

Siamo di fronte - sottolinea Moncalvo - ad un importante e atteso riconoscimento della sovranità degli Stati, di fronte al pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del biotech. L’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro, renderanno l’Italia - precisa Moncalvo - finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria  biodiversità e del patrimonio di distintività del Made in Italy. Per l’Italia, gli Ogm in agricoltura - continua Moncalvo - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del Made in Italy”.

Secondo una analisi della Coldiretti, nell’Unione Europea nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo 5 (su 28) i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810, piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810).