3 Aprile 2019

Nocciole, aumenta la superficie nazionale coltivata

Nel 2018 le importazioni di nocciole sgusciate (da Turchia, Cile, Azerbaigian, Georgia) sono cresciute di quasi il 15%, passando dai 43,0 milioni di chilogrammi del 2017 a 49,3 milioni di chilogrammi. Analizzando i dati del sistema di allarme rapido Ue (Rasff), emerge come rimanga preoccupante la frequenza con cui vengono intercettate partite di prodotto di importazione contaminate da aflatossine (26 partite nel 2018 nell’Ue, di cui 7 riscontrate dall’Italia).

Tra il 2010 e il 2018 la superficie coltivata a nocciole in Italia è passata da 70.464 ettari a 84.306 ettari (dati Istat), con una crescita del 19,6% e la produzione è cresciuta da 936.444 quintali a 1.326.990 q (+41%). Allo stesso tempo si registra, negli ultimi mesi, una forte attività di stimolo da parte di diverse industrie alla realizzazione di nuovi impianti di superfici consistenti, anche in zone di pianura, anche in regioni precedentemente non interessate dalla corilicoltura.

Questa situazione, con l’aumento delle importazioni, nonostante la crescita della produzione italiana, in assenza di un obbligo di tracciabilità delle nocciole utilizzate nei derivati (tranne poche, meritorie industrie che volontariamente dichiarano l’origine delle nocciole lavorate), rischia di dare un'immagine ingannevole dei derivati, con le nocciole nazionali che frequentemente vengono tagliate, miscelate o sostituite con quelle di importazione.