27 Dicembre 2016

Natale 2016, quattro miliardi per la spesa di cenoni e pranzi

Natale 2016 all'insegna delle vere e proprie abbuffate: secondo l'analisi “Il Natale sulle tavole degli italiani", l’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è stata la voce più pesante del budget, che le famiglie italiane hanno destinato alle feste di fine anno, con una spesa complessiva - per imbandire le tavole del Natale 2016 e del Capodanno 2017 - di 4,4 miliardi di euro, il 2% in più dello scorso anno.
Per cibo e bevande da consumare in occasione delle feste:

  • la maggioranza del 71% degli italiani ha previsto di spendere come lo scorso anno
  • il 12% pensa di tagliare
  • il 14% l’aumenta 
  • 3% non risponde

tali dati sono emersi da l’indagine Coldiretti/Ixe, divulgata in occasione delle aperture speciali, per i mercati a km 0 degli agricoltori di Campagna Amica, lungo tutta la Penisola.  

Il costo maggiore della spesa alimentare è stato destinato ad arricchire di pietanze le tavole del Natale, che ben l’88% degli italiani hanno consumato nelle case. In questo periodo, si è assistito ad una fortissima attrazione verso il fai da te casalingo con ben il 46% delle famiglie che ha preparato in casa almeno un dolce tipico delle feste. Anche se stravince la riscoperta delle tradizioni del passato, quest’anno sembra si siano affermati in Italia menu di tendenza: dall’autarchico, all’hi tech; dal biodiverso al salutista; dall’etnico al green. La più valida alternativa a pranzi e ai cenoni casalinghi delle feste, restano gli agriturismi dove sono attesi circa ottocentomila vacanzieri, con un aumento stimato del 6% anche se soffrono le aree colpite dal terremoto, tradizionalmente vocate per le vacanze in campagna.

Tra le importanti novità di quest’anno, c’è proprio lo spazio dedicato alla solidarietà con quasi 1 italiano sui 4 (24%) che ha scelto di acquistare prodotti tipici dei territori colpiti dal sisma, anche grazie al moltiplicarsi di iniziative come quelle promosse dai mercati di Campagna Amica in tutta Italia, a partire dalla Capitale in Piazza Navona dove fino al 22 dicembre scorso, gli agricoltori e gli allevatori terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo hanno portato i loro prodotti salvati dal sisma. Più in generale, si assiste all’abbandono delle mode esterofile del passato con una decisa tendenza sulle tavole a privilegiare prodotti Made in Italy legati magari a specifici territori dei quali esprimono la storia e cultura. “Acquistare prodotti italiani, significa anche sostenere il lavoro, l’economia e il territorio”, afferma il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’agricoltura e l’alimentazione sono tra gli elementi di distintività del Paese che possono offrire un grande contributo ad una ripresa sostenibile e duratura che fa bene all’economia all’ambiente e alla salute”.