7 Dicembre 2015

Natale 2015: 1 italiano su 5 cambia lo shopping per paura di attentati

La paura degli attentati terroristici contagia lo shopping di questo Natale 2015 di quasi 1 italiano su 5 (18%). E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che il clima di preoccupazione impatta sulle abitudini più tradizionali della Festa di Natale. Dall’analisi si registra una tendenza generalizzata a modificare le priorità nelle spese, ma anche a scegliere con più attenzione i luoghi dove trascorrere il tempo libero o effettuare gli acquisti per i regali. A cambiare è la distribuzione del budget deciso dalle famiglie per il periodo di Natale/Capodanno che quest'anno, sarà destinato per il 34% all’acquisto di cibo e bevande che rappresenta di gran lunga la prima voce di spesa, per il 23% all’acquisto di regali, per il 17% all’abbigliamento, per il 15% ai divertimenti e agli svaghi e solo per l’11% a viaggi e vacanze.

Evidentemente dunque gli italiani quest’anno preferiscono scambiarsi i regali ed avere una buona cena a casa piuttosto che uscire al ristorante, al cinema, a teatro, nei concerti o nelle discoteche. Le scelte dei luoghi dello shopping sono, peraltro, influenzate dai i recenti fatti di cronaca e sono 3,8 milioni gli italiani che cercheranno di evitare i centri commerciali, mentre 2,9 milioni rinunciano alla tradizionali passeggiate lungo le vie dei centri storici e, infine, in circa 900mila per uscire meno da casa fanno addirittura scorte degli alimentari necessari per preparare i pranzi ed i cenoni di Natale. A contrario si registra una positiva tendenza a fare gli acquisti da casa via internet, che è utilizzato molto anche per avere suggerimenti e fare raffronti, ma anche a scegliere regali e i prodotti alimentari nei piccoli mercatini, che a Natale si moltiplicano. Tra i regali più gettonati libri, tecnologia, abbigliamento, prodotti di bellezza e l’enogastronomia anche per l'affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. Da segnalare la preferenza accordata all'acquisto di prodotti Made in Italy spesso legati al territorio anche per aiutare l’economia o garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa.

Accanto ai tradizionali luoghi di consumo, un successo viene dunque registrato per i mercatini locali che, nei fine settimana durante le festività, si moltiplicano nei luoghi di villeggiatura e che garantiscono spesso la possibilità di trovare regali ad originalità garantita al giusto prezzo. Per il cibo e le bevande si registra una tendenza al ritorno al contatto fisico con il produttore magari con acquisti direttamente in azienda o nei mercati degli agricoltori di campagna amica, per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo: “Il Natale è un momento intimo, conviviale, dedicato alla famiglia dove si riscoprono tradizioni e profumi di una volta – ha affermato Maria Letizia Gardoni, Delegata dei Giovani Agricoltori di Coldiretti – noi ragazzi, impegnati quotidianamente in un settore ricco di opportunità come quello agricolo, suggeriamo di scegliere prodotti della nostra terra, di quell’autentico Made in Italy, per preparare le ricette legate alla tradizione. Acquistare direttamente dal produttore, non significa solamente ottenere prodotti di ottima qualità, ma vuol dire anche dare un contributo importante all’economia del nostro Paese, ma soprattutto alla storia di ogni Regione. Preferire prodotti italiani, sia per la preparazione di cenoni e pranzi, ma anche per realizzare gustosi pacchi-dono, è un modo di valorizzare la nostra agricoltura ed il lavoro di tante persone che ogni giorno affondano le mani nella terra per trarne prodotti buoni, sani e soprattutto italiani”.

LA DISTRIBUZIONE DELLE SPESE DI NATALE NEL 2015

34 % all’acquisto di cibo e bevande

23 % cento all’acquisto di regali

17 % all’abbigliamento

15 % ai divertimenti e agli svaghi

11 % a viaggi e vacanze

Fonte: Indagine Coldiretti/Ixe’