10 Luglio 2019

Maltempo, grandine sui raccolti, +68% nel 2019

Al centro nord è SOS grandine che è l’evento atmosferico più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono su verdure, frutta e cereali prossimi alla raccolta provocando danni irreparabili alle coltivazioni mandando in fumo un intero anno di lavoro. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allerta meteo in sette regioni della protezione civile per rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate locali e forti raffiche di vento.

Dall’inizio dell’anno sono già 202 le grandinate violente che hanno flagellato l’Italia con un aumento del 68% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo un'analisi della Coldiretti su dati ESWD. Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

La nuova ondata di maltempo, tra  ha provocato allagamenti nelle campagne e danneggiato pesantemente mais e cereali in campo aggravando il conto dei danni nelle campagne in un 2019 segnato da forti anomalie con i primi mesi dell’anno particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato e un mese di giugno tra i più caldi di sempre.

Dall’inizio dell’estate 2019 si conta una media di sei grandinate al giorno, esattamente in doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con effetti devastanti sulle coltivazioni agricole colpite. È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati ESWD in occasione dell’ultima ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Penisola. Manifestazioni temporalesche violente accompagnate da chicchi di ghiaccio anche di grandi dimensioni sono caduti a macchia di leopardo lungo la Penisola provocando gravissimi danni alle coltivazioni in campo, dal pomodoro alle pesche, dai meloni alle mele, dal grano al mais ma anche alle serre.

Dal Veneto all’Emilia Romagna, dalla Toscana fino alle Marche è già partita la conta dei danni che potrebbero ammontare a milioni di euro con la perturbazione in rapida estensione. La grandine è l’evento atmosferico più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono su verdure, frutta e cereali prossimi alla raccolta provocando danni irreparabili alle coltivazioni mandando in fumo un intero anno di lavoro. Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Un'anomalia evidente nel corso del 2019 che è stato segnato dai primi mesi dell’anno particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato ed un mese di giugno tra i più caldi e ora dalle tempeste di luglio.