15 Novembre 2017

Maltempo, a novembre il 38% in più di precipitazioni

Il maltempo torna a colpire. Tra pioggia e neve a novembre è caduto il 38% in più di precipitazioni che hanno mandato in tilt l’Italia: tra blocchi stradali, frane, allagamenti e black out elettrici che hanno coinvolto le campagne dove, con l’emergenza per pulire le strade, sono stati mobilitati migliaia di agricoltori con trattori utilizzati come spalaneve e spandiconcime adattati per la distribuzione del sale contro il gelo.
È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi al maltempo della prima decade di novembre. Gli effetti si fanno sentire sull'agricoltura con allagamenti dei campi, difficoltà di circolazione soprattutto nelle aree interne, ma anche mancanza di elettricità nelle stalle che impedisce di mungere le mucche e di refrigerare il latte che rischia così di essere gettato.
Non solo disagi e danni, l’arrivo della pioggia e della neve è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi a secco. Mancano infatti almeno 60 miliardi di metri cubi di acqua per effetto di un 2017 straordinariamente siccitoso in cui è caduto in Italia circa 1/3 di pioggia in meno nei primi dieci mesi dell’anno.
Le precipitazioni però per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti.
Il repentino abbassamento della colonnina di mercurio e i violenti temporali confermano i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all'alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate da bombe d’acqua con effetti sulle coltivazioni e sulla stabilità idrogeologica del territorio.
A causa delle frane e delle alluvioni provocate dai cambiamenti climatici l’agricoltura italiana ha perso più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali.