2 Dicembre 2014

Maltempo: a novembre caldo record con 3 gradi in più

Il maltempo con pioggia intensa e nubifragi del mese di novembre ha fatto registrare un caldo record in Italia con la colonnina di mercurio che è stata superiore di oltre 3° alla media  della temperature minime, con effetti sui comportamenti degli uomini, degli animali e delle piante.
E’ quanto emerge da un’ analisi Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi ai primi venti giorni del mese, che hanno fatto registrare una anomalia di ben 3,7° al nord e di 2,3° al centro e di 2,6° al sud. Un autunno bollente dunque dopo che anche lo scorso ottobre è stato particolarmente caldo, con temperature minime superiori di 2,8° alla media, lungo tutto lo Stivale.

Se il maltempo ha provocato pesanti danni nelle città e nelle campagne con allagamenti, smottamenti e frane, gli effetti del caldo si fanno sentire sulle persone, ma in generale sulla natura con le piante che non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione, mantenendo ancora le foglie. D’altra parte anche gli insetti prolificano come dimostra la presenza insolita delle mosche in gran quantità e con il caldo i parassiti rimangono attivi e attaccano più facilmente le colture, mentre anche il letargo degli animali è ritardato dalle temperature insolite.

A preoccupare ora è l’arrivo brusco del freddo che potrebbe trovare le piante impreparate a difendersi con pesanti effetti sui raccolti. Siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest'anno, con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi 20 anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata per l’abbandono e la cementificazione, che rende il terreno impermeabile alla pioggia.

Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.