7 Febbraio 2019

Made in Italy: l’etichetta d’origine è legge

Diventa legge l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione agroalimentare nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori contro gli inganni dei prodotti stranieri spacciati per Made in Italy. Ad annunciarlo è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini dopo il voto di fiducia alla Camera sul Dl Semplificazioni che, assieme alla moratoria alle trivelle, contiene la norma che impone l'indicazione della provenienza. “È una nostra grande vittoria con l’Italia che si pone oggi all’avanguardia in Europa nelle politiche per la trasparenza dell’informazione ai consumatori” aggiunge Prandini nel ringraziare per il sostegno e l’impegno il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ed i parlamentari che hanno creduto in questa battaglia di civiltà. Questo è un primo importante risultato delle nostre campagne e ora bisogna continuare a firmare la petizione Stop Cibo Anonimo per ottenere l’obbligo su tutti i prodotti alimentari circolanti in Europa. FIRMA QUI

La norma consente di estendere a tutti i prodotti alimentari l’obbligo di indicare in etichetta il luogo di provenienza geografica, ponendo fine a un lungo e faticoso contenzioso aperto con l’Unione europea oltre 15 anni fa. In particolare si affida a disposizioni nazionali l’attuazione dell’obbligo che, sulla base del Regolamento quadro sull’etichettatura n. 1169 del 2011, tiene conto della necessità di assicurare la tutela della salute pubblica e dei consumatori, di prevenire frodi e di consentire il corretto svolgimento delle attività d’impresa sulla base di una corretta concorrenza. Sono previste sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme che vanno da 2mila a 16mila euro, salvo che il fatto costituisca reato.

L’obiettivo è dare la possibilità di conoscere finalmente la provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti fin ad ora nascosta ai consumatori, ma anche difendere l’efficacia in sede europea dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro

Una misura importante anche di fronte al ripetersi di scandali alimentari nell’Unione Europea dove si sono verificati nel 2018 quasi dieci allarmi sul cibo al giorno che mettono in pericolo la salute dei cittadini e alimentano psicosi nei consumi per le difficoltà di confinare rapidamente l’emergenza. Le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio con un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. L’esperienza di questi anni dimostra l’importanza di un'informazione corretta con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine nazionale dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti. Secondo una ricerca di Beuc (l’organizzazione europea dei consumatori) il 70% dei cittadini europei (82% in Italia) vuole conoscere da dove viene il cibo sulle loro tavole, che diventa 90% nei casi di derivati del latte e della carne.

In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza in una situazione in cui ancora 1/4 della spesa degli italiani resta anonima. L’etichettatura di origine obbligatoria è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2001 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia. Da allora molti progressi sono stati fatti anche grazie al pressing della Coldiretti ma resta l’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Ue che obbliga a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero.

 

L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI
 
Cibi con l’indicazione origine
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Extravergine di oliva
Pesce Derivati del pomodoro e sughi pronti (*)
Latte/Formaggi (*)
Pasta (*)
Riso (*)
Tartufi e Funghi spontanei
(*) grazie a norme nazionali

E quelli senza

Salumi
Carne di coniglio
Carne trasformata
Marmellate, succhi di frutta, ecc
Fagioli, piselli in scatola, ecc
Pane
Insalate in busta (IV° gamma), sottoli
Frutta e verdura essiccata
   Fonte: Elaborazioni Coldiretti