4 Marzo 2015

Lavoro: da grandi imprese in fuga nei campi (+20,2%)

Al calo degli occupati nelle grandi imprese corrisponde un aumento dei lavoratori nei campi, dove le assunzioni nel nord industriale sono cresciute addirittura del 20,2% nel quarto trimestre del 2014, secondo i dati Istat che hanno evidenziato un calo dell’occupazione nelle grandi imprese a dicembre 2014.

Il balzo nelle assunzioni di lavoratori agricoli nel settentrione è la punta dell’iceberg di una tendenza positiva, che ha portato a un aumento del 7,1% degli occupati dipendenti e indipendenti in agricoltura su scala nazionale. Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole trovare un’occupazione, anche temporanea, che per chi vuole intraprendere con idee innovative. Lo dimostra il fatto che, nell’ultimo trimestre del 2014, le imprese agricole condotte da giovani con meno di 35 anni sono salite a 49.871, con un aumento dell’1,5% dal punto di vista congiunturale, secondo le elaborazioni su dati Unioncamere.

La crescita occupazionale nell’agricoltura italiana è stata favorita dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001), fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane, aprendo nuove opportunità occupazionali delle attività connesse a quella agricola, come la trasformazione dei prodotti, il settore dell'agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasili, la pet-therapy, fino ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica e gli agriturismi.