26 Giugno 2014

Crisi: da #Campolibero e Green Economy 100mila posti di lavoro

“L’approvazione del pacchetto  #Campolibero a favore dell’agricoltura, rappresenta un buon passo in avanti per lo sviluppo delle campagne dove con la Green Economy si aprono opportunità per oltre centomila posti di lavoro che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del paese”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione convocata dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della pubblicazione del Decreto legge del 24 giugno 2014, n. 91.

Campolibero accoglie molte proposte sostenute dalla Coldiretti, dalla semplificazione con il registro unico dei controlli, al lavoro nei campi; dallo sviluppo delle imprese giovanili, alla tutela delle produzioni di qualità anche con l’arrivo di sanzioni per le semine illegali di Ogm. Le misure a favore delle nuove generazioni - ha precisato Moncalvo – rappresentano  una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani  che desidera fare esperienza di lavoro in campagna, per  intraprendere con idee innovative o trovare un’ occupazione lontano dalla città”.

“La svolta green è confermata nelle scuole italiane dove gli istituti agrari, con un aumento record del 12%, sono quelli che fanno segnare il maggior incremento nel numero di iscrizioni per il 2015. Positivo è anche - ha concluso Moncalvo - l’impegno per la tutela della tipicità e della distintività delle produzioni agricole come la mozzarella di bufala campana, ma anche con l’introduzione di sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia e rafforzamento degli strumenti per assicurare l’effettività del divieto sul territorio nazionale”.

D’ ora in poi, chi intende seminare Ogm in violazione delle norme che ne vietano la coltivazione, deve sapere che potrà andare incontro alla reclusione da sei mesi a tre anni e potrà essere sanzionato con una multa che può arrivare anche a trentamila euro. Alle Regioni – conclude la Coldiretti - spetterà di definire, nell’ambito del proprio territorio, e sulla base dei rilievi effettuati dagli organi di polizia giudiziaria, modalità e tempi delle misure che il trasgressore dovrà adottare, a proprie spese, per rimuovere le coltivazioni vietate.