1 Luglio 2014

Con la crisi economica addio ai vizi, vita degli italiani più lunga

Paradossalmente, negli anni della crisi economica la vita degli italiani è aumentata in media di oltre un anno e due mesi per gli uomini e di più di otto mesi per le donne. Questi dati emergono da un’ analisi Coldiretti nella verifica degli effetti che la crisi ha avuto sul benessere degli italiani. Nel 2013 è stato raggiunto un nuovo record: gli uomini, infatti, possono sperare in una aspettativa di vita intorno ai 79 anni, mentre le donne risultano essere più longeve con una aspettativa fino agli 84,  e questi risultano essere tra i valori più elevati a livello internazionale.  Tra i fattori che hanno inciso sulla durata della vita, ci sono i comportamenti individuali come quelli legati all’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata; fondamentale anche l’attività fisica e anche la limitazione di alcuni vizi che molti italiani, proprio a causa della crisi, sono stati costretti a limitare.

Secondo Coldiretti negli anni della crisi, è cresciuta l’attenzione alla qualità dell’alimentazione con la spesa green che vola e raggiunge un fatturato record di quasi 20 miliardi nel 2013, in aumento del 65% rispetto all’inizio della crisi nel 2007, con sempre più italiani che mettono nel carrello prodotti locali a Km0, cibi biologici che non sono trattati con la chimica e  specialità a denominazione di origine che rispettano rigidi disciplinari di produzione.

Sono circa 15milioni gli italiani che nel 2013 hanno scelto di fare la spesa  dal contadino, nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente e un fatturato complessivo della spesa a Km0 stimato in 3 miliardi di euro, che garantisce stagionalità e freschezza dell’offerta. Positivo è anche bilancio per gli acquisti di alimenti biologici con un fatturato che sale a 3,1 miliardi con un aumento dell’8,8% dei consumi nel corso del 2013 durante il quale ben il 45% di italiani hanno messo cibi biologici nel carrello regolarmente o qualche volta secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

A fare però la parte del leone negli acquisti green degli italiani sono senza dubbio i prodotti a denominazione di origine e a indicazione geografica (Dop/Igp)  tutelati dall’Unione Europea, sulla base di una specifica disciplinare di produzione che garantisce il legame territoriale e la sicurezza alimentare. L’Italia ha la leadership europea con 262 Dop/Igp riconosciuti che generano un fatturato vicino ai 13 miliardi di euro e riguardano specialità di nicchia, ma anche di largo consumo come i prosciutti di Parma e San Daniele e i formaggi Parmigiano ReggianoGrana Padano che finiscono nel carrello di quasi la totalità degli italiani.