5 Giugno 2019

Commissione UE, accelerare sull’adozione delle nuove tecnologie

Accelerare l’adozione delle nuove tecnologie in agricoltura. L’invito è della Commissione Ue che ha pubblicato un documento il 27 maggio scorso. Nella nuova Pac, secondo quanto scrive la Commissione, si punta tra l’altro alla digitalizzazione e a un uso sostenibile dei fertilizzanti. La Commissione ricorda di aver proposto una dotazione di 10 miliardi nel prossimo periodo di bilancio per la ricerca e l'innovazione nel settore alimentare, agricolo, dello sviluppo rurale e della bioeconomia nell'ambito del programma Horizon.

L'adozione di nuove tecnologie e l'innovazione nelle zone rurali e nel settore agroalimentare – si legge nel documento – sarà necessaria per garantire una risposta adeguata alle attuali sfide quali l'aumento delle condizioni climatiche estreme, l'alimentazione di una popolazione in crescita e il rinnovo generazionale del settore agricolo.
Ma la Commissione lamenta che l’agricoltura è ancora indietro nell’adozione delle nuove tecnologie, anche se la situazione è differenziata da Stato a Stato, e comunque l’obiettivo è quello di garantire a tutti gli agricoltori, compresi i medi e piccoli, di trarre beneficio dalle innovazioni. Da qui l’invito a tutti gli Stati membri a sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie e della digitalizzazione in agricoltura, con l'obiettivo di migliorare la sostenibilità e la competitività del settore, semplificando il lavoro quotidiano degli agricoltori.

Considerando che l'agricoltura, la silvicoltura e altri settori rurali sono particolarmente vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, la Pac ha quindi un ruolo chiave da svolgere nella promozione della mitigazione del clima e nel sostenere questi settori nell’azione di adattamento ai cambiamenti climatici.

Già a partire dal 2013, la Pac ha introdotto l'azione per il clima tra i suoi obiettivi generali. Lo studio dimostra che grazie al sostegno della Pac, il settore agricolo ha compiuto sforzi nel tempo per adeguare le sue pratiche, pur essendo in grado di preservare il modello di agricoltura familiare europea e la sua diversità e di prevenire abbandoni potenzialmente dannosi nelle zone rurali.