25 Giugno 2016

Commercio al dettaglio, in calo le botteghe alimentari

Il commercio al dettaglio, quindi le piccole botteghe alimentari sono gli esercizi commerciali a fare registrare il maggior tonfo nelle vendite su base annuale (-2,8%), che trascina l’intero alimentare in calo dell’1,6%.
E’ quanto emerge da una analisi sulla base dei dati sul commercio al dettaglio dell’Istat, relativi ad aprile 2016 che fa registrare un calo generale su base annuale dello 0,5% determinato dalla riduzione dell’alimentare e dal debole aumento dello 0,1% per il non alimentare.

Nell’alimentare a far segnare una consistente riduzione su base annua sono anche i supermercati (-2%) e gli ipermercati (-0,8%) mentre aumentano solo i discount (+0,8%). Una battuta di arresto importante nei consumi interni che rischia di aggravare le difficoltà delle imprese agroalimentari che devono ora fare anche i conti con il voto sulla Brexit con la svalutazione della sterlina inglese che rischia di mettere in crisi i rapporti commerciali con la Gran Bretagna, che è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari Made in Italy.

Sul piano urbanistico interno, il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani. A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e di Botteghe di Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i consumatori che - conclude la Coldiretti – va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani.