1 Luglio 2017

Caldo e siccità: emergenza al sud, a giugno precipitazioni calate del 40%

Caldo e siccità non demordono: le temperature ancora bollenti, stanno provocando gravi danni specialmente nel sud della Penisola, dove le precipitazioni sono risultate in calo del 40% e le temperature massime superiori di 1,7 gradi rispetto alla media di riferimento a giugno. Situazione un po' diversa a nord dove i violenti temporali delle ultime ore, hanno aggravato il conto dei danni. Le precipitazioni nel mezzogiorno erano risultate scarse anche a maggio (-53%), a aprile (-43%), a marzo (-64%) e febbraio (-39%) con il risultato di un abbassamento del livello di acqua negli invasi ed una aridità diffusa nei campi. ll crollo dei raccolti nelle campagne meridionali, dal grano al pomodoro fino alle olive, per la prolungata siccità, mette a rischio gli investimenti avviati per l’annata agraria con una diminuzione del livello occupazionale per il calo delle giornate lavorative offerte dall’agricoltura. In Puglia nei 4 invasi foggiani di Occhito, Capacciotti, Capaccio, Osento ad oggi il livello di metri cubi d’acqua è pari a 230 milioni di metri cubi d’acqua, contro i 267 dello stesso periodo dell’anno scorso, con un calo di 36,9 milioni. Bollettino di guerra nelle campagne della provincia di Bari, con danni ingenti soprattutto sull’altopiano della Murgia dove è stata chiesta la dichiarazione di stato di calamità per un crollo dal 30% minimo con punte fino al 70% della produzione di grano.

In difficoltà gli agrumeti a Taranto, i vigneti di uva da tavola e da vino in tutte le province, il pomodoro a Foggia. In Calabria nel crotonese rischia di non esserci più acqua sufficiente negli invasi silani per poter garantire l'irrigazione utile ad avviare le coltivazioni invernali di ortaggi  ma è già in sofferenza l’olivicoltura regionale mentre in Campania è stato chiesto il riconoscimento dello stato di calamità per la siccità che ha colpito il territorio che sta provocando notevoli danni alla produzione agricola regionale, che hanno superato la soglia del 30%. In Basilicata si cerca di garantire le erogazioni idriche ai settori produttivi dell'agroalimentare lucano. In Sardegna l'assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40% e gli agricoltori sono scesi in strada con i trattori, mentre in Sicilia la siccità è una realtà concreta con gli invasi a secco e la necessità di anticipare l'inizio della stagione irrigua negli agrumeti. Con il prolungarsi dell’assenza di pioggia al sud l’allarme siccità si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola nazionale interessando praticamente tutta la Penisola, con danni alle campagne che nel 2017 hanno superato a livello nazionale il miliardo di euro, tra crisi idrica e maltempo.

Le precipitazioni al Centro Nord infatti non hanno dato sollievo perché l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni con frane e smottamenti. Di fronte alla tropicalizzazione del clima servono opere strutturali per raccogliere l’acqua nei momenti più piovosi creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua, ma occorrono anche interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque. Gli agricoltori italiani sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare.