7 Giugno 2017

Caldo e afa: con la pioggia dimezzata, coltivazioni in allarme

Caldo e afa di questi giorni, stanno seriamente compromettendo l'agricoltura italiana. Il brusco e soprattutto anticipato innalzamento delle temperature è avvenuto durante un periodo particolarmente siccitoso. Le precipitazioni, durante il mese di maggio si sono dimezzate, mettendo a rischio i raccolti. L’andamento climatico anomalo - di cui spesso si è trattato - non consente lo sviluppo e la maturazione regolare delle colture in una situazione di carenza idrica. Nelle campagne è dunque necessaria la cosiddetta irrigazione di soccorso per molte coltivazioni che sono in condizioni di stress idrico, dopo che le precipitazioni in Italia sono risultate inferiori alla media del 40,3% ad aprile e del 52,3% anche a marzo. Le precipitazioni, in generale, sono state carenti durante tutto l’inverno, con un picco negativo a dicembre, in cui secondo l'Ucea è caduta addirittura il 67% di acqua in meno sulla nostra Penisola.

Le coltivazioni, quindi, sono stressate da caldo e afa, dopo un periodo di estrema variabilità climatica, segnato prima da gelate e poi da grandinate e bombe d’acqua. Una situazione agronomica che provoca la maturazione simultanea delle produzioni in campo, con difficoltà ad organizzare la raccolta, anche a causa dell’abrogazione dei voucher, e problemi di assorbimento da parte del mercato, nonostante la tendenza all’aumento dei consumi provocata dalle alte temperature. Ora l’abbassamento delle falde e lo scarso livello dei bacini preoccupano le imprese agricole che si preparano ad affrontare tre mesi bollenti e decisivi per i raccolti estivi ed autunnali con una disponibilità idrica insufficiente. Un'evidente anomalia che conferma i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine, con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.