11 Agosto 2015

Agricoltura: inflazione +6,1% prezzi vegetali, ma nei campi è crisi

Agricoltura italiana messa a dura prova dalle regole del mercato nazionale: mentre a luglio 2015, rispetto all'anno precedente, i prezzi dei prodotti vegetali sono cresciuti del 6,1% e quelli della frutta sono saliti del 4,1%, nei campi è crisi a causa dei compensi corrisposti agli agricoltori, che non coprono ormai neppure i costi di produzione.

È quanto emerge da un'analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione in Italia a luglio, che su base annua cresce dello 0,2%, grazie anche all’aumento dello 0,7% fatto registrare dei prodotti alimentari, sotto la spinta dell’ortofrutta. Un trend di crescita, che non si trasferisce però agli agricoltori, poiché si allarga sempre di più la forbice tra il prezzo corrisposto ai produttori e quello pagato dai consumatori al supermercato.

Dal campo alla tavola le quotazioni della frutta moltiplicano fino al 500%:

  • le pesche sono pagate al produttore 0,30 euro e rivendute al consumatore a 1,80 euro
  • le susine, per le quali l’agricoltore si vede corrispondere 0,40 euro, si trovano sui banchi dei supermercati a 1,40 euro
  • i meloni schizzano da 0,40 euro a 1,40 euro al kg
  • l'uva da tavola che si trova in vendita a 2,50 euro rispetto agli 80 centesimi dati a chi la coltiva.

“È in atto una vera speculazione, che sottopaga la frutta al di sotto dei costi di produzione agli agricoltori e non permette a molti cittadini di garantirsi il consumo di un prodotto indispensabile per la salute in questa stagione” afferma Roberto Moncalvo nel sottolineare che "nella forbice dei prezzi dal campo alla tavola c’è margine da recuperare, per garantire un reddito sufficiente agli agricoltori e acquisti convenienti per tutti i cittadini."