3 Aprile 2017

Agricoltura e solidarietà: pastori sardi donano greggi ai colleghi umbri

Agricoltura e solidarietà tra colleghi pastori: a poco più di sette mesi dalla prima scossa di terremoto nel centro Italia, si conta una vera strage di oltre diecimila animali. E’ quanto è emerso da una recente analisi divulgata in occasione dell’arrivo a Cascia di quasi mille pecore donate dai pastori sardi dell’organizzazione ai loro colleghi delle aree terremotate, per rinnovare l’antica tradizione della paradura con la quale vengono offerte in dono una o più pecore, a chi cade in disgrazia per risollevarne le sorti. La consegna del gregge è avvenuta in un clima di festa con uno scambio di prodotti tipici della tradizione sarda e umbra, rallegrato da musiche folcloristiche coinvolgendo centinaia di agricoltori e allevatori, oltre ai rappresentanti delle Istituzioni. L’area del cratere è a prevalente indirizzo agricolo con una significativa presenza di allevamenti che è importante sostenere concretamente affinché la ricostruzione, vada di pari passo con la ripresa dell’economia. Sono venticinquemila le aziende agricole e le stalle nei 131 comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo con duecentonovantaduemila ettari di terreni agricoli coltivati soprattutto a seminativi e prati e pascoli da imprese per la quasi totalità a gestione familiare (96,5%), secondo le elaborazioni sull’ultimo censimento Istat.

Significativa la presenza di allevamenti con quasi sessantacinquemila bovini, quarantamila pecore e oltre undicimila maiali che sviluppano un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo. Il crollo di stalle, fienili, caseifici e la strage di animali, hanno limitato l’attività produttiva nelle campagne. Il dono del maxigregge è stato un gesto che ha unito agricoltura e solidarietà ed è stato realizzato grazie ad un'operazione logistica organizzativa senza precedenti, coordinata da Coldiretti con l’arrivo di pecore da tutta la Sardegna, dalla Barbagia alla Gallura, dall'Ogliastra al Campidano, dalla Nurra al Sarrabus. Il punto di raccolta, anche per il foraggio, è stato il centro ricerche Agris di Bonassai, nel Sassarese da dove, a bordo di autoarticolati, le pecore sono partite per raggiungere il porto bianco di Olbia per l’imbarco lo scorso 31 marzo verso Civitavecchia per arrivare poi a Cascia. Un gesto di solidarietà che acquisisce ancora maggiore valore, se si considera che tantissimi pastori si sono privati di parte del proprio gregge nonostante la drammatica situazione di crisi che sta vivendo l’allevamento in Sardegna. Dalla mungitura quotidiana di una pecora, si ottiene in media un litro di latte che nell’Isola viene pagato ad un prezzo dimezzato rispetto a due anni di appena 60 centesimi rispetto ad 1 euro di fine campagna 2015. Un'elemosina che non copre neanche i costi di allevamento e di alimentazione e spinge alla chiusura i dodicimila allevamenti presenti nell’Isola.

E’ stato deciso di assegnare le pecore a 40 pastori umbri con una consegna casuale fatta da un bambino bendato, secondo l’antica tradizione. In aiuto delle campagne terremotate c’è stata una enorme mobilitazione degli agricoltori italiani. Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate numerose iniziative assieme all’Associazione Italiana Allevatori e ai Consorzi Agrari che hanno consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi. Non è mancata la solidarietà della gente comune con una vera corsa all’acquisto dei prodotti provenienti dalle aree terremotate, che ha coinvolto quasi 1 italiano su 4 compreso il Santo Padre, che ha incaricato espressamente l'Elemosineria Apostolica di comprare prodotti alimentari tipici delle aree colpite dal sisma da distribuire a diverse mense caritative di Roma. Un'opportunità resa possibile anche grazie ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica che continuano ad ospitare gli agricoltori terremotati rimasti senza possibilità di vendita. Sono stati acquistati quasi diecimila cesti di Natale con i prodotti delle aree colpite dal sisma, anche grazie all’enorme successo della vendita on line dal sito di Campagna Amica, mentre oltre cinquantamila italiani hanno assaggiato la caciotta della solidarietà, ottenuta con il latte raccolto dalle stalle di Norcia, Amatrice e Leonessa, e il cacio amico prodotto con il latte degli allevamenti marchigiani.  Ricordiamo che per aiutare le aree rurali è ancora attivo uno specifico conto corrente denominato COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.