16 Giugno 2018

Vacanze: 110 milioni di presenze in Italia per turismo enogastronomico

Partenze al via nel primo weekend dopo la fine della scuola con 7,4 milioni di italiani che scelgono di andare in vacanza a giugno. E’ quanto emerge dall'analisi Coldiretti/Ixè contenuta nel Rapporto su “Le vacanze italiane nel piatto 2018” per l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo presentato al Villaggio della Coldiretti ai Giardini Reali di Torino con il più grande mercato agricolo a km zero mai realizzato affollato di turisti italiani e stranieri per l’acquisto dei tradizionali souvenir.

Se da un lato andare in vacanza prima dell’arrivo dell’alta stagione consente risparmi che quest’anno possono superare il 25% e che risultano particolarmente appetibili in tempi di crisi, dall'altro ha preso definitivamente campo il souvenir alimentare delle vacanze, con 7 turisti su 10 (71%) nel Belpaese che hanno deciso di acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità.

In questo periodo dell’anno particolarmente apprezzate sono le mete alternative per conoscere una Italia cosiddetta “minore” dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi che fanno da traino al turismo enogastronomico, con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti.  E’ la tavola dunque la vera protagonista di questa estate 2018 con il 35% della spesa di italiani e stranieri in vacanza destinato a pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.

Nelle vacanze 2018, l’alimentazione è diventata la principale voce del budget turistico con un impatto economico che raggiunge per la prima volta i 30 miliardi di euro su base annua divisi tra turisti italiani (60%) e stranieri (40%) che sempre più spesso scelgono l’Italia come meta delle vacanze per i primati enogastronomici, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isnart-Unioncamere. Un valore che supera abbondantemente quello per l’alloggio pari a circa 24 miliardi, per l’acquisto di souvenir di abbigliamento e artigianato fermo a quasi 19 miliardi e le spese per trasporti e attività culturali, ricreative e di intrattenimento che sfiorano i 9 miliardi. Negli ultimi dieci anni si è verificata una vera esplosione in Italia della spesa turistica per la tavola che è balzata del 40% dal 2008 ad oggi nonostante gli anni di crisi che hanno colpito l’economia mondiale.

Il cibo è insieme alla cultura il vero valore aggiunto della vacanza Made in Italy con 110 milioni di presenze motivate dal turismo enogastronomico, il 43% delle quali dovute agli italiani e il 57% agli stranieri. Tramite le degustazioni dei prodotti locali viene scoperto il territorio, le sue eccellenze e tipicità che lo rendono unico ed inimitabile. Sono sempre più frequenti le richieste di itinerari enogastronomici, di spostamenti, anche di breve soggiorno, per visite a cantine o aziende di produzione agricola, ma anche a laboratori di trasformazione che mantengono le tecniche tradizionali del luogo.

Una domanda a cui l’Italia risponde con il primato dell’agricoltura più green d’Europa con 293 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e quasi 23 mila aziende agrituristiche italiane che nel 2017 hanno superato la storica soglia di 13 milioni di presenze. Di fronte ad una offerta così variegata è attivo il sito di Campagna amica  per mettere in connessione gli imprenditori agricoli italiani con i cittadini di tutto il mondo che si recano in Italia ed intendono acquistare prodotti o dormire nelle aziende agricole.

L’Italia è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “che il buon cibo insieme al turismo e alla  cultura rappresentano le leve strategiche determinanti per tornare a crescere puntando sulle specificità di un modello produttivo unico che è cresciuto ed ha vinto puntando sui valori dell’identità, della biodiversità e del legame territoriale”.