L’agricoltura piace alle nuove leve con +8% imprese nonostante la pandemia
Un sostegno allo storico ritorno dei giovani in agricoltura dove si registra un incremento dell’8% di imprese condotte da under 35 negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto al dato generale. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per la decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella di conferire al 29enne delegato dei giovani della Coldiretti Calabria di Corigliano-Rossano (CS) Enrico Parisi il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo appassionato contributo alla promozione di pratiche di sostenibilità sociale, ambientale ed economica” in occasione della consegna delle onorificenze OMRI conferite 'motu proprio' a cittadini distintisi per atti di eroismo e impegno civile.
Giovane imprenditore agricolo dopo la Laurea in economia aziendale e management alla Bocconi di Milano e l'esperienza in Brasile con la Camera di Commercio di Rio de Janeiro nel settore vitivinicolo, nel 2016 ha scelto di ritornare in Calabria a lavorare nell'azienda di famiglia che produce olio biologico "D.O.P Bruzio Colline Ioniche Presilane" da tre generazioni. All'interno dell'azienda ha creato "+ che olio coltiviamo cultura." Ha inaugurato, in collaborazione con la cooperativa "I figli della luna", il primo orto sociale di Corigliano Rossano con il motto "crescere insieme per crescere meglio" piante di pomodori e peperoni sono state utilizzate come strumento di "pedagogia agricola" per persone disabili. Dal 2017 è giovane dirigente della Coldiretti prima come delegato provinciale di Giovani impresa Coldiretti Cosenza e poi della Regione Calabria. “Sono molto onorato dell’onorificenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la considero – ha detto Parisi – un riconoscimento per tutti i giovani agricoltori che ogni giorno in Italia si impegnano per la crescita economia del nostro Paese e per costruire un mondo migliore anche dal punto di vista sociale e ambientale dei nostri territori”.
“Nelle campagne gli eroi del cibo Made in Italy hanno consentito al nostro Paese di conquistare il primato nella qualità e nella sicurezza alimentare a livello internazionale” evidenzia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che “si tratta di un esercito di 55mila giovani che hanno continuato a lavorare durante la pandemia nei campi e nelle stalle per non far mai mancare le forniture alimentari della popolazione anche con iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarietà che l’agricoltura moderna è oggi in grado di offrire”.
Con la crisi provocata dall’emergenza sanitaria, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, tanto che nell’ultimo anno sono nate in media 17 nuove imprese giovani al giorno, secondo l’analisi Coldiretti-Divulga. E’ in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale con il mestiere della terra che non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è invece – precisa la Coldiretti – la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.
La presenza dei giovani – riferisce la Coldiretti – ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio ma anche la produzione di energie rinnovabili.
Senza dimenticare l’agricoltura 4.0 con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che hanno raggiunto i 540 milioni di euro con un balzo del +20% proprio nell’anno della pandemia per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la sostenibilità delle produzioni, secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell’Osservatorio Smart AgriFood. La capacità di innovazione e di crescita – continua la Coldiretti – porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54%alla media, un fatturato più elevato del 75%della media e il 50% di occupati per azienda in più. E se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato – continua la Coldiretti – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.
Il maggior appeal del lavoro in campagna si riflette infatti anche sule scelte scolastiche: nell’anno del Covid gli studenti italiani hanno preso d’assalto gli indirizzi agricoli delle scuole superiori, con un incremento del 15% delle iscrizioni agli istituti professionali, secondo una analisi di Coldiretti su dati Miur. Alla crescita degli studenti degli istituti professionali in Agricoltura, Sviluppo Rurale, Valorizzazione dei Prodotti del Territorio e Gestione delle Risorse forestali e montane si aggiunge peraltro quella delle presenze all’indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria degli istituti tecnici, in aumento del 6%.
“E’ necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far ripartire l’Italia grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità” conclude la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati nel sottolineare che “dal Presidente della Repubblica è venuto un chiaro sostegno al sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne e per questo va liberata dal peso della burocrazia che impedisce anche il pieno utilizzo delle risorse comunitarie”.