Da queste parti la natura é scultura. E' inutile ribadirlo per un territorio noto in tutto il mondo per l'arte topiaria. Tuttavia, dentro questo contesto estroso e creativo, c'é chi ha voluto marcare una differenza. Nulla deve sfuggire dalle mani del maestro, tutto può essere riprodotto dal genio e dalla natura. Questo sembra essere il motivo di sottofondo dell'azienda agricola Vivai Romiti e Giusti. Sono passati 15 anni dai primi cestini e dalle prime forme artigianali realizzati con l'anima dii metallo. Forme non proprio perfette ma che costituiscono una particolarità per un contesto vocato alle sculture naturali che, però, avevano raggiunto un livello di uniformità da superare, se non si voleva rimanere impantanati. Da lì una ricerca della perfezione crescente. Scalpelli tra i rami, la filiera italiana modella la natura. Oggi dentro questa azienda che cede il testimone alle giovani leve tutto é riproducibile, dalla giraffa a Pippo, il personaggio noto ai bambini, dagli animali alle grandi installazioni, é tutto un intrecciarsi di rami e di foglie che si impersonificano fino a diventare sculture viventi. E non fa sorpresa che, dal primo seme all'ultima sforbiciata, é tutto made in Italy, per una filiera tutta italiana che non delega e non si lascia affascinare dalle tentazioni di un mercato globalizzato che prova a trasformare le dinamiche artigianali in un contesto industriale. Grazie a questa manualità e originalità le opere di questo noto vivaio hanno fatto il giro del mondo, le si trovano dal comune di Sassomaggiore, alla rassegna internazionale Euroflora, da Gardaland al Biopark di Tokyo, da Baku fino alla grande vela di Dubay, dal memorabile evento di Pavarotti and Friends fin dentro il Vaticano, per il quale é stata realizzata una grande chiave di rami e foglie. Dal primo innesto fino alla scultura si impiegano circa tre anni, ma queste opere continuano a vivere e ad essere modellate, così come l'impresa Romiti e Giusti che non ha mai smesso di crescere.