Qui, nella terra di San Giovanni Bosco, nasce l'affettato della salute super leggero. Nella terra intesa proprio come fattoria, infatti proprio qui il padre dei salesiani, ha lavorato da garzone nel 1827 e oggi un pilone, vicino al pozzo, dove lui tirava l’acqua, insieme a un gelso che ha più di 300 anni, sotto il quale si soffermava all’ombra, a chiacchierare, ne ricordano la presenza, a pochissimi passi dal suo santuario.
È il Monferrato, che dà il nome anche al coniglio tipico di queste zone che, grazie a questo progetto è stato salvato dal rischio estinzione. Paolo ne fa due tesi universitarie una per la salvaguardia e l’altra per la realizzazione di un prosciutto super leggero che nobilitasse la parte meno venduta dell’animale. Il taglio anteriore, oggi disossato e componente di base di questo preziosissimo affettato.
La quasi inesistenza di grasso insieme alla nobiltà delle carni ne fanno un prodotto innovativo e a forte mercato. Oltre a rivolgersi a quanti per ragioni di salute non possono mangiare il prosciutto di maiale, si rivolge anche a chi ci rinuncia per motivi religiosi. Ma anche agli sportivi e a chi sposa stili di vita fondati sul benessere. Attenzione, qui oltre a quello umano, si pensa anche al benessere animale. È in questa fattoria che nascono infatti, insieme all’università, le nuove gabbie per conigli, più ampie e confortevoli.