Sandra, partita da Brescia per seguire gli studi di biologia molecolare, è arrivata in America e in Turchia, per poi essere catapultata in una terra mai visitata prima, le Marche. E lì è iniziata la sua avventura alla scoperta del giallo. Certo, il giallo. Quello prodotto da una pianta tintoria tanto particolare quanto storica che qui sembra esprimere il massimo della sua tensione cromatica.
Sandra è affascinata dal mondo dei colori naturali, dalla loro predisposizione alla manualità e operosità artigianale, dalla tradizione italiana nelle tinte naturali. E allora via alla coltivazione e lavorazione della Resèda, che in questi terreni rende esattamente il doppio in termine di efficacia del pigmento, rispetto ad altre aree in cui viene coltivata.
La giovane pensa a tutto: dalla coltivazione all'essiccazione, fino al processo di bollitura e di estrazione del pigmento. Attenzione, non è per una piccola nicchia di pubblico; sono molti infatti ad avvicinarsi al mondo del prodotto di qualità ed ecologico.
Si parte dal giallo, ma si vira anche verso il blu del Guado o il rosso della Robbia. Mentre il giallo, di suo, consente almeno altre 5 o 6 variazioni che arrivano fino al verde. Sandra ha un sogno nel cassetto: utilizzare la Reseda per un prodotto cosmetico, grazie alla sua potente capacità di protezione dai raggi UV.