Siamo nel cuore del parco Nazionale del Gran Sasso , tra le vette, questi vini vengono affinati per sconvolgerne i connotati. In quota la neve, la pressione, l’aria pura e le condizioni estreme riescono a trasformare le bottiglie in vini per i palati raffinati. C’è una transumanza orizzontale, tra quanti collaborano alla riuscita di una impresa ardua e, una verticale, per raggiungere la quota, che replica una antica alchimia: il vino acquisisce memoria dei suoi sette mesi sotto la neve e invecchia come se fossero trascorsi anni. Dai vitigni delle Alpi friulane, a quelli dell’Etna, fino agli autoctoni abruzzesi, eccoli arrivare al Gran Sasso in spalla a chi può garantirne la salita, senza determinare alterazioni, per tutto il sonno invernale. In un solo calice c’è una intera e incredibile avventura.