22 Luglio 2013

Agrofarmaco

Gli agrofarmaci o prodotti fitosanitari sono quei prodotti, sintetici o naturali, utilizzati per la cura delle malattie delle piante o che ne favoriscano i processi vitali (ad eccezione di concimi e fertilizzanti).
A seconda della funzione possiamo individuarne varie tipologie:

-fungicidi o anticrittogamici (contro i funghi)

-erbicidi o diserbanti (contro le erbe infestanti)

-insetticidi e acaricidi (contro gli insetti)

-nematocidi e fumiganti (per la disinfestazione del terreno)

-rodenticidi (contro i roditori dannosi)

-molluscicidi (contro limacce e altri molluschi)

L'agrofarmaco svolge quindi un ruolo molto importante dal punto di vista dell’igiene alimentare, in quanto pongono le piante al riparo da contaminazioni con ratti, molluschi e insetti di altro genere.

Inoltre, salvaguardando la salute della pianta, sono in grado di tutelare anche la salute dell’uomo, dal momento che i rischi di intossicazione più frequenti sono dovuti proprio a contaminazioni microbiologiche piuttosto che all’uso di sostanze chimiche, quali sono appunto i farmaci in questione.

Più in generale l'agrofarmaco rappresenta un valido supporto per l’attività agricola, considerando che, riducendo il rischio di malattie, consente di ottenere raccolti più abbondanti. L’immissione di questi prodotti sul mercato non è tuttavia affatto scontata e ciascun farmaco deve superare una serie di test ed iter.

I rischi derivanti dal loro utilizzo devono essere infatti ampiamente accertati ed esaminati dalla Commissione Europea e Ministero della Salute.
Le autorità valutano l’efficacia del prodotto,  la composizione chimica, l’impatto ambientale e gli effetti sulla salute. Complessivamente occorrono dieci anni per sviluppare un prodotto fitosanitario.