18 Novembre 2015

Inflazione: +16,3% verdure, ma gli agricoltori sono sottopagati

A pesare sul carrello della spesa sono soprattutto i prezzi della verdura che crescono del 16,3% a ottobre e contribuiscono a far salire l’inflazione con i prezzi dei prodotti alimentari che sono cresciuti dell’1,8%, sei volte la media generale dello 0,3%.
E’ quanto emerge da una recente analisi, che sottolinea che nei campi i compensi corrisposti agli agricoltori, non coprono ormai neppure i costi di produzione, per molti prodotti, sulla base dei dati Istat sull’inflazione a ottobre. Un trend di crescita sulle tavole che non si trasferisce però agli agricoltori ai quali sono riconosciuti compensi inadeguati, dalla carne fino al latte che è sottopagato addirittura sotto i costi di produzione. Tra gli alimentari aumenta - su base annua - anche l’olio d’oliva (+9,3%), che è una componente fondamentale della dieta mediterranea.

A far registrare rincari ci sono anche:

 

  • molluschi freschi (+4,5%),
  • frutta fresca (+5,6%)
  • pesce fresco di mare di pescata (+2,2%).

Ad incidere sull’inflazione è certamente l’aumento della spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande che ha invertito la rotta, e torna ad aumentare dopo 7 anni di riduzione consecutiva e si prevede a fine anno uno 0,3% di crescita cumulata nei dodici mesi, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base delle previsioni Ismea-Nielsen relative al 2015. La spesa alimentare è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale, poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie, dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi. Il cambiamento deve ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che, in molti casi, si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione. Questo cambiamento è fondamentale, soprattutto per i nostri giovani agricoltori: rilevare un'azienda di famiglia, oppure decidere di diventare imprenditori agricoli è una scommessa con il futuro, un futuro che deve comunque tutelare il lavoro di chi, quotidianamente, impegna il proprio tempo e la propria passione in un settore come quello agricolo. Un modo per tutelare il lavoro dei tanti giovani agricoltori che si mettono in gioco è, appunto, anche quello di riconoscere alle aziende e agli agricoltori, il giusto prezzo ai prodotti che poi vengono inseriti sul mercato.