1 Febbraio 2017

Giovani agricoltori si raccontano: Teresa Palmieri

I giovani agricoltori sono anche giovani donne che con coraggio, pazienza e un pizzico di creatività, decidono di lavorare in agricoltura. Tra di loro anche Teresa Palmieri della Tenuta Vannulo, azienda che si trova in territorio campano e la cui specialità sono prodotti a base di latte di bufala e non solo. La Tenuta si è  aggiudicata un Oscar Green nella categoria In Filiera nell’edizione 2012.

Staff: Raccontaci il progetto con cui hai vinto il premio Oscar Green

Teresa: Ciao a tuttiLa nostra Azienda Agricola nasce agli inizi del ‘900, ed in principio era solo rivolta all’allevamento delle bufale. Nel 1988 si decise di trasformare in azienda il latte prodotto e, così, nacque il caseificio, a cui seguì poi nel 2000 l’apertura della yogurteria e nel 2007 della bottega della pelle. Da sempre il nostro obiettivo è stato la ricerca della qualità, andando a garantire un prodotto di standard molto elevato e in alcuni aspetti addirittura unico nel suo genere  (è tra i pochi che vanta della certificazione I.C.E.A. dal 1996). Nel corso del tempo, sono state fatte scelte importanti come, ad esempio, quella di lavorare solo il latte aziendale, di operare nel modo più tradizionale possibile, di puntare sulla qualità (non solo del prodotto, ma anche del servizio), la cura degli ambienti, di vendere il prodotto esclusivamente in sede, tutti elementi questi che hanno portato l’azienda ad essere un punto importante di riferimento del settore.

Oggi l’azienda opera su una superficie di 200 ettari e alleva circa 500 bufale delle quali 300 da latte. I terreni sono situati in parte nella piana di Paestum, sono tutti seminativi irrigui e permettono all’azienda di potere essere autosufficiente nella produzione dei foraggi. Altri terreni si trovano in zone montane di comuni vicini e sono utilizzati per l’allevamento dei capi giovani. Dal 1996 si pratica agricoltura biologica (ICEA) e questo vincola all’utilizzo di prodotti specifici circa le coltivazioni e l’allevamento. L’impegno dell’azienda può essere individuato nella volontà di dare le maggiori garanzie agli acquirenti dei prodotti trasformati. La conseguenza di queste scelte, ha caratterizzato l’aspetto e gli ambienti di tutta la struttura e lo sforzo si riflette in una continua ricerca di coniugare la tradizione (agricoltura biologica e trasformazione artigianale) con una continua sperimentazione e innovazione tecnologica (principalmente per ciò che riguarda le stalle).

Cercando di descrivere brevemente quella che è oggi la Tenuta Vannulo si può evidenziare quanto segue.

L’utilizzo dei campi: circa centodieci ettari a rotazione per produzione di insilati, paglia, fieni e granelle; la restante parte viene utilizzata per il pascolo. Il parco mezzi e attrezzature è estremamente ampio, con trattrici agricole ben dimensionate rispetto alle esigenze aziendali, e tutto quanto può servire a rendere l’azienda autosufficiente. Inoltre dal 2011 l’azienda ha realizzato un mulino per la produzione del concentrato per l’alimentazione delle bufale.

Le stalle sono ampie, moderne e confortevoli. I frutti delle innovazioni tecnologiche sono visibili e possiamo ricondurle ad eventi specifici che hanno caratterizzato il passato e permesso di raggiungere gli standard attuali, in particolare qui vi è stata la prima esperienza di mungitura meccanica (1969) seguita dalla prima esperienza di stacco automatico, la prima esperienza di stalla con cuccette e raschiatori (1996), la prima esperienza di mungitura robotizzata (2008). Le superfici dedicate all’allevamento sono di circa 4 ettari, con ampie superfici coperte, paddock esterni (allevamento semi-brado), strutture per la cattura in caso di visite mediche e zone predisposte per il parto. Per la pulizia delle stalle si utilizza il sistema del flushing, in pratica un getto di acqua a pressione elevata che passa due volte al giorno portando via con se, gli escrementi. Oggi tutte le stalle hanno la presenza, oltre alle cuccette, di un materasso in gomma per il riposo delle bufale. Il materasso risulta essere estremamente confortevole in quanto isolante termico, idrorepellente (non trattiene o si impregna delle deiezioni degli animali) e permette di avere mammelle estremamente pulite e facili da lavare al momento della mungitura al fine di ridurre la carica batterica del latte da avviare alla trasformazione. La stalla per gli animali in lattazione è stata appositamente realizzata (2008) per la messa in opera di un sistema automatico per la mungitura (VMS sistema volontario per la mungitura). La struttura ha pianta rettangolare, con un corpo centrale di due piani ospitante al piano superiore la postazione di controllo e al piano inferiore la sala macchine, il locale caldaia, il locale veterinario, gli spogliatoi, la sala latte e alcuni locali di servizio.
La struttura è divisa in quattro sub stalle-indipendenti, una per ciascun robot, che può gestire una mandria da 60 ad un massimo di 75 capi in lattazione. Ciascuna sub-stalla è costituita da tre corsie, due di riposo, dove sono presenti 79 cuccette con materassini in gomma ed una spazzola dove si massaggiano, e una corsia di alimentazione, dove gli animali possono accedere solo passando attraverso il cancello di selezione. Le bufale si spostano tra l'area di riposo, la stazione di mungitura e l'area di alimentazione.
Il fatto che una bufala venga munta viene controllato dalla cosiddetta autorizzazione alla mungitura. L'autorizzazione viene fornita se vengono soddisfatte le seguenti condizioni:

  • è trascorso un certo periodo di tempo dall'ultima mungitura,
  • la produzione di latte prevista da raccogliere al momento dell'identificazione ha superato un certo livello,
  • l'ultima mungitura era incompleta.

Le bufale entrano nell'area di alimentazione direttamente dopo essere uscite dalla stazione di mungitura. Tale modalità di traffico animali viene definito semi-guidato. La stazione di mungitura è posizionata in un box appositamente costruito in ciascuna sub stalla, mentre gli elementi accessori si trovano nel corpo centrale dell’edificio. Attraverso l’utilizzo del robot di mungitura non è più necessaria la presenza del mungitore che attacca il gruppo di mungitura, ma tramite l’identificazione dell’animale un braccio meccanico provvede autonomamente all’attacco. Il robot attua la mungitura in modo completamente automatico, effettuando la pulizia della mammella, l’attacco dei prendicapezzoli, l’estrazione del latte, lo stacco e la disinfezione, e si basa su una più o meno accentuata volontarietà dell’animale a farsi mungere. Di grande rilievo è sicuramente la possibilità di controllare la produzione dell’animale quarto per quarto, avendo dati in tempo reale sull’effettiva quantità di latte e, avendo soprattutto la possibilità di individuare in maniera automatica quale quarto presenta problemi.
Interessante il sistema di analisi in linea del latte che consente di rilevare la presenza di sangue e il valore di conducibilità dello stesso e permette di separare lo stesso se i valori rilevati sono superiori rispetto ai livelli impostati. Le vitellaie sono caratterizzate da box unicellulari e box multipli. Il latte utilizzato è di bufala ed è somministrato a temperatura fisiologica.

Il caseificio (anno di avvio 1988). Nel caseificio si trasforma il solo latte aziendale utilizzando tecniche artigianali, non vi è presenza di macchine automatiche quali le formatrici e la vendita avviene esclusivamente presso l’annesso negozio. Il prodotto viene venduto sfuso, con imbustamento al momento, in base alle specifiche richieste del cliente. Le produzioni principali sono la mozzarella di bufala e la ricotta fresca. Altri prodotti che possono essere acquistati, ma non sempre in produzione (dipende dalla disponibilità di latte rispetto alla domanda di mozzarella) sono la ricotta salata, la provola affumicata, il burro, formaggio fresco e, raramente,  scamorze. L’azienda non è iscritta al Consorzio di Tutela (DOP) e non ha mai fatto richiesta del numero CE (ai sensi del DPR 54/97) per la distribuzione dei prodotti.

La yogurteria (anno di avvio 2000). Nella yogurteria vi è la produzione, vendita e somministrazione di prodotti frutto della voglia di sperimentare che ha sempre caratterizzato l’azienda. Oltre alla produzione, utilizzando un impianto dedicato, costruito ad hoc, di yogurt sia naturale che alla frutta, confezionato in vasetti di vetro della capacità di 106 gr oppure di 550 gr, è possibile acquistare budini (solo 106 gr), gelati e diversi prodotti da forno. La somministrazione prevede la possibilità di gustare in loco i vari tipi di prodotto serviti sfusi o la possibilità di farcire i prodotti da forno con yogurt o gelati.

La bottega della pelle (anno di avvio 2007). In questa bottega la fantasia, l’estro, la creatività prendono forma in attività di trasformazione unica e particolare. La pelle di bufala, acquistata da concerie toscane e sapientemente lavorata da abili artigiani, permette di ottenere oggetti ed accessori caratterizzati da una estrema morbidezza e dal calore che solo un prodotto artigianale riesce a trasmettere. Anche in questo caso la vendita avviene esclusivamente nell’adiacente sala espositiva.

Staff: Cosa ha significato per te l'esperienza degli Oscar Green?

Teresa: È stata sicuramente un’esperienza positiva, il confronto con altre realtà nazionali è uno stimolo per la crescita ed il miglioramento. Avere un riconoscimento per tutto il lavoro svolto è davvero molto gratificante.

Staff: Elenca 3 motivi per cui consiglieresti ai giovani imprenditori agricoli di partecipare al concorso Oscar Green 2016

Teresa: sicuramente il confronto con altre aziende ed altri operatori del tuo settore. La crescita professionale e personale. Ultima, ma non meno importante, la voglia e la capacità di mettersi in gioco.