1 Settembre 2013

Intervista Luigi Adinolfi – Amaro Ulivar

Luigi Adinolfi è titolare dell'impresa agricola "Santa Marina", situata ad Oriolo Calabro, nell'alto Ionio a confine con la Lucania . Trentenne, con una laurea in Comunicazione, il giovane imprenditore gestisce la storica azienda di famiglia, produttrice di un liquore alle olive molto particolare, l'amaro Ulivar.
Vincitore degli Oscar Green 2012 nella categoria "Stile e cultura d'impresa", Luigi ha voluto raccontare il suo percorso, le difficoltà e i sogni di un giovane imprenditore, svelando anche qualcosa in più sul prestigioso e ricercatissimo amaro.

 

Staff GiovanImpresa: Buongiorno Luigi, innanzitutto vogliamo ringraziarti per averci concesso quest’intervista. Vincitore della scorsa edizione di Oscar Green nella categoria “Stile e cultura d’impresa”, cominciamo dalla domanda più scontata: te lo aspettavi?

Luigi: Buongiorno e grazie a voi! L’Oscar Green è qualcosa che resta per sempre. Come tutti i premi cui ci si iscrive spesso lo si fa per gioco, un po’ per sfida, un po’ sognando la vittoria, ma da qui a dire che me lo aspettavo ce ne passa. Nei giorni a Roma, ad esempio, non facevo altro che ripetermi di essere felice per essere arrivato sino a questo punto e che era già abbastanza. Sentire, però, Jimmy Ghione pronunciare il nome dell’amaro Ulivar e ricevere il premio dal Ministro delle Politiche Agricole Catania è stata una sorpresa incredibile, oltre che qualcosa di indimenticabile!

Staff GiovanImpresa: A proposito, invece, dell’amaro Ulivar sappiamo che si tratta di un’antica ricetta di tua nonna.  Che rapporto c’è fra la tua famiglia e il tuo lavoro? Come hanno preso la tua decisione di diventare imprenditore agricolo?

Luigi: I miei genitori e mia sorella hanno sempre creduto nella nostra attività e hanno accettato le mie idee sin dal primo momento, anche quando gliene parlavo la prima volta e potevano sembrare un po’ bizzarre. Mia nonna, invece, guarda le foto e il video di Oscar Green a ripetizione.

Staff GiovanImpresa: Secondo te che peso ha la formazione nel percorso professionale di un giovane imprenditore?

Luigi: Fondamentale direi. Conta ciò che hai studiato, ma pesa ancora di più la formazione che deriva dai lavori fatti.

Staff GiovanImpresa: Descrivici la tua giornata tipo.

Luigi: Sveglia presto, massimo entro le 7.30. Mattina in campagna a curare animali e coltivazioni, tardo pomeriggio davanti al pc. L’ordine si inverte quando saltano fuori commissioni o impegni simili.

Staff GiovanImpresa: E’ facile immaginare che essere imprenditore comporti un percorso non privo di ostacoli. Quali sono le difficoltà maggiori che hai incontrato e come sei riuscito ad affrontarle?

Luigi: Burocrazia, assenza di infrastrutture nel meridione (collegamenti, servizi carenti etc.), mentalità imprenditoriale non troppo diffusa da queste parti, crisi economica dilagante, ma più di tutte l’impreparazione di parte del personale degli enti pubblici, sempre più una minoranza per fortuna. La famiglia però può darti molta forza sia per affrontare i problemi di lavoro sia per il sostegno morale e materiale.

Staff GiovanImpresa: Parliamo invece dei gusti di Luigi. Quali sono i cibi che preferisci portare in tavola?

Luigi: In agriturismo provo un certo piacere nel servire e raccontare piatti innovativi come le frittelle di fiori di zucca ripiene di gelato, i fichi al forno con pancetta e gli gnocchi con ricotta e peperone secco, anche se la nostra è una cucina per lo più tradizionale, casereccia e contadina.

Staff GiovanImpresa: Cosa abbineresti invece all’amaro Ulivar?

Luigi: In agriturismo lo abbiamo sempre servito come digestivo dopo i pasti, spesso ghiacciato. Questo inverno, invece, un ristorante di Genova ci ha comunicato che lo serviva bollente con una scorza di arancia o di limone, come punch. Una vera sorpresa per tutti noi! Ma non è tutto… c’è un ristorante lucano che serve Ulivar come secondo, versato con una goccia di miele su una fetta di pecorino arrosto. Un altro ristorante lo serve sulla ricotta fresca negli antipasti, mentre uno chef di un paese vicino a Oriolo ha realizzato un carpaccio di pesce fatto interamente con Ulivar. Un altro ristorante ancora ha marinato dell’angus argentino nell’amaro e poi lo ha cotto senza usare olio.

Staff GiovanImpresa: Insomma si può dire che l’amaro ha ispirato la creatività di molti chef…

Luigi: Assolutamente sì… addirittura c’è un ristorante che sta provando ad ideare alcune pizze con base di amaro Ulivar. Qualora dovessero esserci dei buoni risultati sarà per noi un vero orgoglio poter dire di essere il primo liquore amaro ad aver ispirato la ricetta di una pizza!

Staff GiovanImpresa: Quante ricette! Un ottimo veicolo di promozione per l’azienda…

Luigi: Sì e abbiamo già un progetto in merito. Una volta raccolte tutte le ricette che di volta in volta ci vengono inviate, faremo presto una guida interamente dedicata all’utilizzo di Ulivar esclusivamente come Gourmet. Un utilizzo che non avevamo previsto, ma che si sta rivelando sorprendente tanto per noi quanto per gli chef che si divertono a creare con Ulivar. Il nome del creatore della ricetta, o quello del ristorante in cui viene servita, sarà associato al rispettivo piatto. Infine una delle ultime creazioni è stato un cocktail con amaro Ulivar e liquore alla liquirizia, ispirato a un libro di Sepulveda.

Staff GiovanImpresa: Chiudiamo con tre aggettivi per definire l’imprenditore agricolo di successo.

Luigi: Testardo, creativo ma soprattutto come si dice dalle mie parti “fatigatore”. Se poi si può definire anche “Oscar Green” tanto meglio!