8 Settembre 2015

Tutela Made in Italy continua da Brennero ad Expo 2015

La mobilitazione di sostegno al Made in Italy continua dalle frontiere del Brennero fino a Expo 2015, dove giungeranno decine di migliaia di agricoltori della Coldiretti il prossimo 15 settembre, per fare conoscere al mondo il meglio dell’agroalimentare italiano e combattere le contraffazioni, nell’ambito della Giornata Nazionale dell’Agricoltura promossa dalla Coldiretti. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, al presidio degli agricoltori al Brennero dove sono stati fermate e verificate decine di camion e tir, con il contributo determinante delle forze dell’ordine, dalla Guardia di Finanza ai carabinieri dei Nas, dalla polizia ai vigili del fuoco.

Abbiamo smascherato – ha sottolineato Moncalvo - il commercio di schifezze destinate ad essere vendute come Made in Italy, con l’inganno per i consumatori ed il danno per agricoltori e allevatori italiani, costretti a chiudere le aziende. Dalle cagliate industriali destinate a Napoli per produrre mozzarelle senza latte alla mozzarella fresca già imbustata con etichetta in italiano e i colori del tricolore, prodotte però in Polonia. Ma anche le pancette fresche tedesche destinate a diventare italiane con la stagionatura, poste sotto vincolo sanitario dei Nas, lo yogurt Valgardena scritto rigorosamente in italiano, ma proveniente dalla Germania, carote e cavolfiori in confezioni con i colori della bandiera italiana ed etichetta rimovibile, diretti a Catania, pronte ad essere spacciate come italiane. E ancora porri svedesi e lattughe olandesi.

Tra i tanti casi di falsi Made in Italy sono stati scovati soprattutto fiumi di latte tedesco in cisterne, diretti a una grande multinazionale straniera, destinati ad essere venduti come latte o formaggi italiani perché non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza. Europa svegliati ha urlato ripetutamente il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel chiedere “un cambiamento della politica europea nell’interesse dei cittadini. Sul cibo abbiamo bisogno di regole diverse, che garantiscano la qualità dell’alimentazione e la trasparenza dell’informazione ai consumatori. L’Italia ha la storia, i prodotti e oggi anche la credibilità e le capacità per guidare questo percorso in Europa.”