26 Aprile 2016

Tutela del Made in Italy: cosa si mangia di italiano in Europa?

Giovedì 28 aprile appuntamento a Bologna per una mobilitazione per la tutela del Made in Italy. La prima risposta concreta alla domanda su cosa si mangia di italiano nelle capitali europee verrà data dalla ricerca sul campo della task force nata dalla collaborazione dei Carabinieri dei Nas con la Coldiretti nell’ambito di un progetto europeo dell’Europol, con la raccolta per la prima volta all’estero dei cibi venduti come Made in Italy nelle catene distributive delle capitali dell’Unione Europea.

Si tratta del primo progetto del Comando carabinieri Tutela della Salute (Nas) nato per la tutela del Made in Italy e per combattere gli inganni nei confronti dei consumatori europei determinati dall’uso di immagini, parole e tricolore che richiamano impropriamente alla qualità del Made in Italy, realizzato attraverso verifiche nei supermercati delle capitali di principali Paesi Europei: da Londra a Berlino, da Bruxelles a Budapest, da Bucarest a Lubiana.

L’appuntamento con i prodotti scovati sugli scaffali dalla Coldiretti è per giovedì 28 aprile dalle ore 9:00 alla mobilitazione a difesa del Made in Italy. Saranno presenti migliaia di agricoltori italiani con i trattori dentro e fuori il Paladozza, in Piazza Manfredi Azzarita n.8 a Bologna, in Emilia Romagna, la regione con il primato italiano ed europeo della qualità per il maggior numero di prodotti a denominazione di origine riconosciute dall’Unione Europea.

Con il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e l’intera giunta nazionale ci saranno numerosi ospiti istituzionali tra i quali hanno confermato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e quello dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e quello dell’Umbria Catiuscia Marini. Insieme all’esclusiva esposizione sarà presentato il dossier Coldiretti su come sono fatti realmente i prodotti spacciati come italiani in termini di ingredienti, tecniche di trasformazione e garanzie di sicurezza, ma anche su come le nostre ricette più tipiche sono sfregiate all’estero.