4 Agosto 2016

Rio 2016: Coldiretti consegna Parmesao Carioca a Premier Renzi

In occasione dell'imminente apertura dei giochi olimpici di Rio, una delegazione della Coldiretti ha consegnato  al premier Matteo Renzi una confezione di Parmesao acquistato nei supermercati brasiliani per far conoscere l’innovativo accordo con il Coni #riomangioitaliano per garantire durante i giochi un menu autenticamente tricolore agli atleti e agli ospiti di Casa Italia, ma anche per contrastare il dilagante fenomeno dell’italian sounding a tavola che toglie spazi di mercato al vero Made in Italy.

L’azione di una task force della Coldiretti ha infatti permesso di scoprire la commercializzazione di prodotti come il Gran formaggio tipo grana, la Pomarola, il Parmesao e il salame tipo Milano rigorosamente Made in Brasile.

Tutti prodotti che – spiega la Coldiretti - possono trarre in inganno sulla reale origine anche perché spesso le confezioni richiamano nei colori al tricolore e nelle immagini all’Italia. Anche per questo, per la prima volta alle Olimpiadi, sulle tavole degli atleti azzurri e degli ospiti di Casa Italia arrivano menu con i prodotti forniti direttamente dagli agricoltori italiani grazie all’accordo tra Coni e Coldiretti, accompagnati in questa iniziativa dagli olivicoltori dell’UNAPROL con l’olio extravergine a marchio FDAI, Firmato dagli Agricoltori Italiani, dagli allevatori del GRANA PADANO, dai coltivatori di pomodoro POMI’ e dalle BONIFICHE FERRARESI, la più grande azienda agricola d’Italia che porterà in Brasile riso, meloni e cocomeri.

Un impegno che – sostiene la Coldiretti - accompagna l’azione del Governo che per la prima volta ha realizzato azioni di contrasto all'italian sounding a livello internazionale. L’agropirateria internazionale – conclude la Coldiretti - utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenzialità dell’export nazionale con il falso made in Italy a tavola che vale nel mondo 60 miliardi di euro, pari a quasi il doppio del valore delle esportazioni dei prodotti alimentari nazionali originali.