10 Dicembre 2013

Oscar Green 2013: il bello dell’Italia

La seconda parte della prima giornata Oscar Green si apre con il terzo panel, in cui si discute de “Il bello della rete”. Protagonisti del dibattito Diego Ciulli, Senior policy analyst di Google, e Guido Romeo, Data and business editor di Wired. Si parla di mercato di massa e mercato delle nicchie, delle possibilità offerta dalla rete. “Il Made in Italy è fatto per vincere sul web”, afferma Ciulli, “uno dei brand più conosciuti al mondo, a cui è riconosciuta la qualità e l’inimitabilità. Per Romeo, invece, la rete è connessione in grado di favorire la partecipazione. Internet non è una minaccia per i mass media tradizionali, ma un nuovo strumento di opportunità, che si affianca a quelli precedenti.
E alla domanda di Sangiorgio sull’effettiva possibilità di valorizzare il “vero” e il “bello dell’Italia” attraverso la rete, Ciulli risponde sostenendo la necessità di raccontare ciò che si fa e si produce, comunicando e creando contenuti di qualità.
La parola passa poi Maria Grazia Rocchigiani, Capacity Development Officer della FAO. Testimonial per la categoria “In filiera”, la Rocchigiani racconta la nuova visione della FAO, soffermandosi sul nuovo supporto nei confronti delle cooperative agricole. Queste rappresentano infatti un modello di business sostenibile, in linea con gli obiettivi e la filosofia dell'organizzazione internazionale, uno strumento che persegue fini economici e di responsabilità sociale.
Andrea Granelli, invece, CEO di Kanso, affronta il tema del rapporto fra cibo e città e lancia una sfida: trasformare gli Oscar Green in un club dell’eccellenza.  Non solo, ma è necessario promuovere il mestiere dell’agricoltore, raccontarne il fascino, perché coltivare è anche fare cultura.
Marco De Ponte, Direttore Generale di Action Aid e testimonial per “Paese Amico”, rileva invece la comunanza di interessi fra Coldiretti e le ONG impegnate nella lotta alla fame nel mondo. “Il cibo è un fatto culturale, non solo merce”, ricorda De Ponte.
Si parla poi di “Bello dell’Italia per l’Italia” e, in particolare, delle strategie per preservare la bellezza. Francesca Molteni, di Museweb.it, invita le aziende agricole ad aprirsi maggiormente. “Bisogna scoprire, mettere in gioco la propria diversità e chiedersi davvero cos’è la qualità”, sostiene la Molteni.
Ermete Realacci, invece, esorta i giovani agricoltori presenti a “fare l’Italia”, offrendo un ulteriore suggerimento: mettere il proprio talento in gioco.
È poi la volta di Claudio Gubitosi, direttore artistico di Giffoni Experience, che introduce il proprio intervento con una citazione di Nelson Mandela: “Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso ”. Gubitosi racconta l’evoluzione di Giffoni, un’idea che è diventata nel tempo una vera impresa culturale.  Il direttore esorta i giovani ad essere sognatori, ma soprattutto a non arrendersi mai, a trarre la forza per andare avanti dalla propria terra. In chiusura ricorda, inoltre, l’impegno di Giffoni per i ragazzi, le battaglie per la corretta alimentazione, contro l’anoressia e la bulimia.
La giornata si conclude con un faccia a faccia fra Vittorio Sangiorgio e Gaetano Curreri, leader e cantante degli Stadio. Curreri svela il proprio passato di studente della facoltà di Agraria, convertito poi alla musica. Spiega al pubblico presente la vicinanza fra questi due mondi, apparentemente lontani, ma entrambi fatti di creatività. “Il talento in musica ha bisogno di una sensibilità nei confronti delle stagioni, come in agricoltura,” afferma Curreri. “Necessità di un tempo preciso, anche meteorologico, che condiziona lo stato d’animo.”
Ernesto Assante, moderatore del faccia a faccia, ricorda la capacità di “lavorare insieme”, che ha fatto di Curreri l’anima della band, non un semplice solista. E quando si parla di crisi e capacità di andare avanti, Vittorio Sangiorgio risponde definendosi un ottimista realista, capace di vedere sempre il lato positivo e trasformare la negatività in un’occasione per crescere. Secondo Curreri, invece, il segreto per superare i momenti di crisi è la coerenza, la consapevolezza di ciò che si è e di ciò che si è scelto.
E sulle note di “Chiedi chi erano i Beatles” si chiude la prima giornata della quinta edizione nazionale di Oscar Green.