5 Maggio 2014

La Top 10 dei tagli alla spesa alimentare in Italia per la crisi

Tempi di crisi, tempi di tagli: Coldiretti ha appena redatto una classifica secondo la quale la spesa alimentare ha perso ben l’8% rispetto all’anno 2008.

Una crisi che non accenna a fermarsi quella economica iniziata nel 2008 e che ,per necessità ,ha portato a tagli consistenti  all’interno delle famiglie italiane: secondo la top list redatta dalla Coldiretti, infatti, tra il -16% di acquisti di abiti e il -12%  per mobili ed elettrodomestici, spicca il -8% della spesa destinata ai consumi alimentari, un dato sicuramente allarmante e uno degli effetti più evidenti sull’economia reale.

A partire dal 2008, infatti, per far fronte al deficit economico, le famiglie italiane hanno iniziato a risparmiare su  beni considerati non essenziali, fino ad arrivare a tagli drastici anche a livello alimentare, arrivando a toccare  un crollo record del 3,1%.

Secondo i dati emersi riguardo all’anno 2013, le famiglie hanno rinunciato all’acquisto di pesce fresco, carne, olio evo, ortofrutta, latte e pasta che grazie all’(unico) aumento delle uova ( +2%) si preferisce farla “in casa”.  Conseguenza di questo taglio alla spesa alimentare è stato l’affermarsi di prodotti a basso costo, presenti in tutti quei discount che, ad oggi,  hanno registrato un considerevole aumento di nuove aperture (circa 134 negozi nuovi, pari al +2,9%).
La mancanza di determinati prodotti, spesso essenziali nella cucina nostrana, ha portato anche alla modifica di diverse ricette che quindi vengono realizzate con ingredienti di bassa qualità, spesso non sottoposti a controlli adeguati.
Ad una significativa diminuzione della spesa alimentare di prodotti di qualità, è stato riscontrato un aumento (circa il 14%) di allarmi alimentari: con circa 534 notifiche sulla sicurezza, sono stati registrati cibi e bevande potenzialmente dannosi per la salute, sfiorando il record assoluto rispetto 2007 quando cioè, è iniziata la crisi.