29 Giugno 2016

Embargo russo, agricoltori scendono in piazza per dire stop

A quasi due anni dall’inizio dell’embargo russo per la prima volta in Europa migliaia di agricoltori italiani con i trattori scendono in piazza contro il rinnovo delle misure che hanno azzerato completamente le esportazioni dei prodotti agroalimentari più rappresentativi del Made in Italy scatenando una guerra commerciale che ha provocato pesantissimi danni all’economia e la perdita di molti posti di lavoro.

Un costo insostenibile per l’Italia e l’Unione Europea dopo il voto sulla Brexit con la svalutazione della sterlina che rischia di mettere in crisi anche i rapporti commerciali con la Gran Bretagna che è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari Made in Italy.

L'agricoltura rappresenta un settore dell'economia in netta controtendenza rispetto agli altri fortemente colpiti dalla crisi economica, sia in termini occupazionali che per valore aggiunto, ed è per questa ragione che tanti giovani hanno deciso di essere presenti per chiedere a gran voce, utilizzando anche l'hastag #stopembargorusso, di rivedere le decisioni che stanno mettendo in difficoltà gli sforzi che ogni giorno si fanno per rendere le giovani imprese competitive.

Per l’appuntamento di giovedi 30 giugno 2016 alle ore 9,00 è stato scelto il Veneto perché è la regione più duramente colpita dalle contromisure alle sanzioni europee attuate dal Paese di Putin. Gli agricoltori al Cattolica Center in via Germania 33 di Verona porteranno in piazza anche i prodotti rimasti invenduti per denunciare un braccio di ferro insensato e autolesionistico per l’Italia e l’intera Europa.

Sarà presente il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo con l’intera giunta nazionale, il Presidente di Coldiretti Giovani Maria Letizia Gardoni insieme a numerosi ospiti, dai maggiori operatori economici dell’agroalimentare coinvolti nell’interscambio commerciale con la Russia fino ai rappresentanti istituzionali più direttamente interessati al negoziato.

Per l’occasione, sarà presentato il primo bilancio sull’impatto dell’embargo russo sul sistema agroalimentare italiano a due anni dall’avvio del blocco ma saranno anche esposti gli scandalosi surrogati del Made in Italy che sugli scaffali dei supermercati russi hanno preso il posto dei cibi italiani originali che sono stati banditi.