28 Aprile 2014

Crisi: settore alimentare in calo, in controtendenza la filiera corta

Con un crollo del 3,1 per cento è nell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco che si registra il calo maggiore del fatturato per effetto della diminuzione dei consumi interni che non sono compensati adeguatamente dall’andamento positivo delle esportazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione industriale a febbraio che non sono incoraggianti per l’andamento dei consumi a tavola a Pasqua durante la quale addirittura il 24% degli italiani rinuncia a uova e colombe industriali, scegliendo i prodotti della filiera corta. A confermare questo dato in controtendenza c'é il grande successo dei Farmer's Market e della vendita diretta, un'opportunità preziosa per l'occupazione giovanile e  per quanti vogliono investire in agricoltura.

A pesare sull’industria alimentare e delle bevande è dunque soprattutto il taglio nei consumi alimentari nazionali che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981, ma a cambiare è stata anche la composizione della spesa per effetto della crisi che ha costretto le famiglie a una profonda spending review con pesanti conseguenze sulle imprese del settore.

Positivo è invece l’aumento del 4% dall’inizio dell’anno delle esportazioni agroalimentari rispetto allo scorso anno fa segnare un nuovo record per il periodo e traina la crescita dell’intero Made in Italy all’estero, un altro segno del trend positivo per l'agricoltura a km0. A preoccupare per il futuro è l’andamento dei cambi con il rafforzamento dell’euro che potrebbe provocare criticità su alcuni mercati importanti per il cibo nazionale come quello degli Stati Uniti.