24 Gennaio 2017

Xylella, bene apertura UE al riempianto ulivi ma bisogna fare presto

"L’Unione europea, finalmente dopo tanti anni, riapre alla possibilità di reimpianto di nuovi uliveti resistenti nell'area affetta da Xylella fastidiosa. Una risposta questa all’impegno della sperimentazione per dare un futuro agli olivicoltori che ormai da tre anni sono senza reddito". Ad affermarlo è il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per la richiesta avanzata dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e per la risposta del Commissario europeo alla salute Andriukaitis.

Un segnale importante che - sottolinea Moncalvo - ci auguriamo possa diventare presto operativo con l’abrogazione dell’art 5 della Decisione di Esecuzione n. 789 del 2015 assunta dall’Unione Europea che vieta ai coltivatori salentini, vale a dire delle provincie di Lecce e parte di Taranto e Brindisi, di impiantare piante nelle zone già infette.

“Se pensiamo al Salento, alla Puglia” ha dichiarato Maria Letizia Gardoni “pensiamo ad una delle terre più affascinanti, ricche di storia, tradizioni e cultura del nostro Sud; la diffusione della Xylella dovuta anche all’incapacità, fino ad ora, dell’UE di mettere in campo tempestivamente provvedimenti a supporto di un territorio gioiello d’Italia, ha provocato un progressivo essiccamento dei suoi olivi, millenari. La Xylella ha distrutto non solo bellissime piante che arricchiscono il paesaggio, ma anche la memoria di chi, nel corso dei secoli, ha costruito la bellezza e la ricchezza di questi paesaggi. Bisogna adesso fare presto affinché le aziende olivicole, i frantoi ed i vivai tornino quanto prima a poter lavorare.”

L’apertura dell’UE rappresenta una speranza di ripresa economica e produttiva proprio dove la patologia ha azzerato un intero patrimonio olivicolo, ma la volontà di mettere a dimora nuove piante è anche il sintomo – precisa la Coldiretti - di una voglia di riscatto e di recuperare un giusto rapporto con l'ambiente e il territorio da parte del popolo salentino.