29 Dicembre 2016

Vino, registro telematico antifrode per 50mila operatori

Tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo di un settore simbolo del Made in Italy, il vino appunto,  cresciuto grazie ad un rigido percorso di valorizzazione qualitativa tanto da raggiungere il record storico nelle esportazioni per un valore stimato in 5,2 miliardi (+3% nel 2016).

La tolleranza zero è l’unico modo, afferma Coldiretti, per reprimere episodi fraudolenti come quello che negli scorsi giorni è stato smascherato dall’operazione Bacco dei Nas di Firenze che hanno scoperto la frode di vino di bassa qualità, adulterato con l'aggiunta di alcol che veniva commercializzato in Italia e all'estero come Chianti doc, Brunello di Montalcino o Sassicaia. Non può essere messo a rischio - conclude la Coldiretti - il patrimonio di credibilità costruito nel tempo dal vino Made in Italy che oggi è diventato la principale voce dell’export agroalimentare nazionale.

Un valido strumento per combattere le frodi ed al tempo stesso dare un profondo taglio alla burocrazia è rappresentato dal registro dematerializzato che, insieme al testo unico del vino, aiuteranno ogni impresa vitivinicola a dare un taglio alle 100 giornate di lavoro per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore.

A riguardo, il Ministero delle Politiche Agricole di un adeguato periodo di accompagnamento per favorire l'ingresso di tutti i produttori nel nuovo registro dematerializzato. Si auspica ora - sottolinea la Coldiretti - una veloce messa a regime delle semplificazioni ulteriore legate allo sviluppo delle attività connesse al registro al fine di consentire in tempi brevissimi il completo interscambio con le strutture di controllo e la semplificazione o automatizzazione delle dichiarazioni di produzione e delle dichiarazioni di lavorazione.

La telematizzazione -ricorda la Coldiretti - interessa più di 50.000 operatori dei quali oltre il 90% sono piccoli produttori (meno di 1000 ettolitri all’anno) e per questo ci vuole gradualità - continua la Coldiretti che ha avviato da qualche mese una intensa attività di formazione, informazione e assistenza per i produttori ed è a disposizione dei produttori per informazioni e supporto delle cantine nella tenuta del nuovo registro. Per andare incontro alle esigenze di adeguamento delle imprese, dal 1 gennaio e fino al 30 aprile 2017, in sede di controllo gli operatori – conclude la Coldiretti - potranno infatti giustificare le operazioni non registrate online attraverso documenti cartacei senza essere sanzionati".