26 Marzo 2015

UNESCO: pizza napoletana patrimonio umanità contro falso Made in Italy

È stata festeggiata da Napoli alla Capitale, con un’intera giornata di mobilitazione, la convocazione della Commissione Italiana Unesco a Roma, per l'atteso via libera nazionale all’inserimento dell'Arte dei Pizzaiuoli napoletani nella Lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Una giornata storica resa possibile dalla raccolta di circa 300mila firme da parte della Coldiretti, insieme all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell'ex ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, a sostegno della campagna lanciata sulla piattaforma Change.org.
Si tratta di un passaggio fondamentale per tutelare l’identità del prodotto più rappresentativo della realtà gastronomica nazionale, ma anche per fare definitivamente chiarezza sull’origine italiana degli ingredienti e sulle modalità di preparazione, nonché per garantire le condizioni igienico-sanitarie ottimali.

Il riconoscimento dà valore a una tradizione sostenibile, attenta alla naturalità, che parla di materie prime povere e d’ingegnosità umana, di genialità di donne e uomini che volevano trovare modi gustosi e sostanziosi per nutrire le proprie famiglie e la propria comunità. La mobilitazione è partita dal centro di Napoli, nell'Antica Pizzeria Brandi, dove è stata sfornata la prima pizza Doc simbolo dell’Expo, per metterla a confronto con quella taroccata, preparata con Pomarola del Brasile, olio Pompeian del Maryland e Zottarella, venduta in Germania, ma anche pelati San Marzano fatti in California.
La mobilitazione ha visto la presenza, tra gli altri, del presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, e dell’intera giunta nazionale, del presidente di Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio, e del presidente dell'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Sergio Miccù.

La raccolta firme si è conclusa dopo aver fatto il giro d’Italia, raccogliendo le adesioni di esponenti politici tra i quali: Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Stefania Giannini, Ministro dell'Istruzione, Gianluca Galletti, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Giuseppe Castiglione, Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, Mario Oliviero, Presidente della Regione Calabria, Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte e della conferenza Stato-Regioni, Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, Rosario Crocetta, Presidente della Regione Sicilia, Piero Fassino, Sindaco di Torino e Presidente Anci, Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, Enzo Bianco, Sindaco di Catania, Nunzia De Girolamo, capogruppo NCD alla Camera, Loredana De Petris, Presidente del gruppo misto Sel al Senato, Vittorio Sgarbi, Assessore dei Verdi al comune di Urbino, Massimo Bray, ex Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Michele Valensise, Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri e Sebastiano Cardi, Ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite, il Segretario generale della CEI, Nunzio Galantino, ed anche giornalisti come Alberto Bilà, Alessandro Cecchi Paone, Daria Bignardi, Emilio Casilini, Luciano Pignataro, Luigi Vicinanza, Oliviero Beha e Roberto Arditti. Hanno sostenuto la petizione anche numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui il regista Gabriele Muccino, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, Carlo Petrini, fondatore di Slow food, Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori, Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario WWF Italia, il cantautore Renzo Arbore, Luciana Littizzetto, Ilary Blasy, Jimmy Ghione, Eugenio Bennato, Frank Carpentieri di Made in Sud e Giorgio Panariello. Tra gli sportivi, i calciatori Totò di Natale, Fabio Quagliarella e l’intera squadra del Pisa.
La petizione è stata lanciata anche a Londra e a New York, ottenendo la firma di Lidia e Joe Bastianich, Bud Spencer e Natalia Quintavalle, Console generale dell'Italia a New York.

Su Twitter l’hashtag #pizzaunesco.