25 Settembre 2016

Terremoto, animali impauriti da nuove scosse: cala produzione di latte

Le nuove scosse di terremoto, che hanno interessato nelle ultime ore le zone di AmatriceAccumoli (ad un mese dal sisma, che ha letteralmente devastato il centro Italia) stanno alimentando le paure della gente che ancora vive in quei luoghi e sono motivo di grosso stress anche per gli animali, costretti a vivere all’aperto, con l’arrivo imminente della stagione invernale che porterà ondate di maltempo e freddo.

Secondo i monitoraggi eseguiti sugli effetti delle ultime scosse, sembra che non ci siano stati nuovi crolli nelle campagne. Rispetto alla situazione precedente al sisma, la produzione di latte nelle campagne terremotate, però, è crollata di almeno il 30% : parliamo delle stesse zone dove sono state dichiarate inagibili almeno la metà delle case rurali, dei fienili e delle stalle nelle campagne. Ci si prepara, dunque, ad affrontare la prossima stagione invernale in una situazione in cui, a differenza di quanto avviene nelle città, la stragrande maggioranza delle persone non può lasciare la propria impresa agricola, per continuare ad accudire gli animali.
Per questo motivo, si dal mattino successivo al terremoto, in tantissimi - tra cui anche i nostri giovani agricoltori - hanno messo a disposizione delle persone colpite dalla tragedia, le proprie risorse e i prodotti delle proprie aziende. Giovani imprenditori agricoli che hanno fatto spola tra le proprie imprese agricole e le zone terremotate, portando beni di prima necessità, quali acqua e cibo e il necessario per provvedere nell'immediato, al sostentamento del bestiame sopravvissuto al sisma.

Dopo l’avvio delle prime consegne dei moduli abitativi agricoli e l’inaugurazione della grande tensostruttura di Coldiretti - da utilizzare come centro di raccolta e distribuzione dei mangimi necessari per garantire l’alimentazione degli animali, durante tutto il prossimo inverno - ora l’obiettivo è quello di trovare una protezione adeguata al bestiame. In questo contesto diventa quindi importante l’impegno della Regione Lazio che ha annunciato in settimana l’apertura di un bando per reperire il fornitore dei primi ricoveri provvisori per bovini e ovicaprini, che sono in grado di ospitare, a seconda degli animali, da 20 a 90 capi e saranno a disposizione degli allevatori in regime di comodato d’uso gratuito, dunque a costo zero per gli assegnatari.