21 Settembre 2016

Sviluppo rurale, per IFAD cruciale per crescita economica globale

Lo sviluppo rurale è diventato, oggi, un elemento cruciale per quanto riguarda la crescita economica. Dal 2015 è iniziata una riflessione a livello globale sui progressi fatti nel contesto degli Obiettivi di sviluppo del millennio, un lavoro che ha portato all’elaborazione dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030. A riguardo i dati hanno evidenziato gli enormi progressi compiuti nel combattere la povertà; nel 1990 il 44% delle popolazione delle regioni in via di sviluppo, viveva con meno di 1.90 dollari al giorno, nel 2012 tale percentuale è scesa al 14,9% riducendo il numero di persone che vivono in condizioni di estrema povertà di 1.06 milioni.

Risultati analoghi sono stati raggiunti anche in termini di riduzione delle persone sottonutrite, passate dal 23.3% del periodo 1990-1992, al 12.9% nel periodo 2010-2012, ovvero da 1.001 miliari da 795 milioni. Tuttavia, secondo un Rapporto presentato dal Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo - IFAD, ancora molto resta da fare per eliminare la povertà, in modo particolare per quanto attiene all’adozione da parte dei governi di politiche e investimenti mirati a trasformare le aree rurali dei paesi in via di sviluppo.

Il Rapporto sullo Sviluppo Rurale 2016, alla cui stesura hanno collaborato diversi studiosi - analizzando le esperienze di sviluppo rurale in oltre sessanta paesi in evoluzione - si prefigge come obiettivo quello di fornire ai responsabili politici, tutti gli strumenti per adottare politiche efficienti, nonché investimenti, in grado di garantire lo sviluppo delle aree rurali. Tutto ciò sulla base del fatto che ad oggi, i redditi di 2,5 miliardi di persone nel mondo, dipendono ancora direttamente da piccole imprese agricole che producono l’80% del cibo consumato in Asia e nell’Africa subsahariana. Come ha dichiarato Kanayo F. Nwanze, presidente dell’IFAD, “Il Rapporto sullo sviluppo rurale, segna un cambio di prospettiva”, in quanto, “colloca il settore rurale nel quadro più ampio dello sviluppo del paese. Dimostra la necessità di un approccio molto più integrale e olistico nei confronti dell’economia, per garantire il benessere di milioni di persone che vivono nelle aree rurali. Rafforza la convinzione dell’IFAD, basata su quarant’anni di esperienza, che investire sullo sviluppo agricolo e rurale significhi investire sull’economia nel suo complesso.”

Il rapporto si colloca nel contesto di un mondo in rapida trasformazione, con una domanda sempre crescente di alimenti, la migrazione verso le città in aumento e l’impatto del cambiamento climatico e del degrado ambientale. Fornisce un’analisi approfondita delle sfide da affrontare in ogni regione e paese, dei retaggi storici e di come il successo degli interventi, sia influenzato da fattori quali occupazione, popolazione giovanile, diritti sulla terra, accesso a servizi finanziari, pari opportunità e ammortizzatori sociali. Più nel dettaglio, sono stati individuati quattro modelli di sviluppo economico rurale, in base alla velocità della trasformazione economica e del processo di inclusione e, in base agli obiettivi dei loro processi di sviluppo rurale. Questa analisi sistematica e rigorosa del settore rurale, permette di comprendere meglio quali siano i principali investimenti e riforme a cui dare priorità affinché le popolazioni rurali, e la società nel suo complesso, possano beneficiarne.

Alcune delle conclusioni del rapporto:

  • La maggior parte dei paesi che hanno registrato un processo rapido di transizione verso l’eliminazione della povertà, hanno diversificato la loro economia e potenziato la propria agricoltura.
  • Creare posti di lavoro nelle aree rurali, come ad esempio imprese agricole, magari condotte da giovani imprenditori, attualmente è importante quanto promuovere la crescita ed il ricambio generazionale.
  • La trasformazione rurale è parte integrante dello sviluppo economico di un paese.
  • L’agricoltura resta essenziale per lo sviluppo economico, a prescindere dallo stadio di trasformazione strutturale raggiunto. Le autorità devono espandere e approfondire l’economia rurale basata sull’agricoltura con investimenti volti a promuovere la nascita di giovani agricoltori e di industrie agroalimentari moderne.
  • La disponibilità di risorse e l’accesso a servizi finanziari sono essenziali, per una trasformazione duratura delle condizioni di vita di quanti vivono nelle aree rurali, eppure due miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a servizi finanziari formali e il 73% dei poveri non ha un conto corrente bancario.

Il rapporto conclude che, affinché lo sviluppo rurale possa essere sostenibile a livello sociale, economico e ambientale, le politiche devono essere inclusive e devono riuscire a coinvolgere le popolazioni povere, e spesso emarginate, delle aree rurali nei flussi economici dominanti. Questo è l’unico modo per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 e per eliminare la povertà assoluta e la fame.

“La trasformazione rurale non è automatica. È una scelta”, ha detto Nwanze. “Le scelte fatte dai governi e da quanti si occupano di sviluppo, hanno un impatto enorme sulla vita delle persone e delle nazioni.”