13 Gennaio 2015

Scandalo Cina: stop importazione carne di maiale contaminata

Dopo l’ultimo scandalo alimentare scoppiato in Cina, sulla base dei dati Istat relativi allo scorso anno è stato affermato che in Italia non sono state importate  carni di maiale fresche, refrigerate, congelate, e neanche salami o frattaglie, provenienti dal Paese asiatico.
Il recente scandalo alimentare ha portato ad oltre 110 arresti per la vendita di carne di maiale contaminata, proveniente da animali morti per malattia, confermando la Cina come il Paese con maggiori rischi per la sicurezza alimentare.

La spinta verso la crescita dell’economia cinese ha determinato conseguenze sul piano della sicurezza alimentare ed ambientale, i cui effetti si fanno sentire. Lo scandalo della carne di maiale - che segue di qualche anno quello della presenza di melamina nel latte, che ha causato numerosi morti per avvelenamento e diffuso paura nei diversi continenti - è la conseguenza di una politica di contenimento esasperato dei costi, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole.

Sempre sulla base dei dati Istat relativi al 2014, le importazioni in Italia di prodotti agricoli ed alimentari cinesi sono stimati in oltre mezzo miliardo di euro. Tra la merce maggiormente importata dalla Cina troviamo: concentrato di pomodoro, riso, aglio e miele.
Il quadro è alquanto preoccupante visto che, secondo i dati del sistema di allerta comunitario, il gigante asiatico si classifica al primo posto nella commercializzazione di cibi a rischio per la salute, con ben 446 allerte pari al 14% del totale.