27 Aprile 2015

Salute: 83 casi di carne di cavallo spacciata per manzo

È allarme per la salute dei consumatori: sono state 83 le notifiche per la presenza di carne di cavallo spacciata per manzo in Europa, e di queste 4 si riferiscono alla presenza di fenilbutazone, particolarmente pericoloso. È quanto si afferma sulla base della relazione sul sistema di allerta comunitario RASSF del Ministero della Salute del 2013, nel commentare positivamente l’operazione messa a segno da Eurojust insieme ad Europol, che ha portato a 26 arresti, il ritiro di oltre 800 passaporti di cavalli e al controllo veterinario di altri 200.

Gli arresti seguono un’ inchiesta - cominciata 2 anni fa -  su un'organizzazione criminale che falsificava documenti dei cavalli, per far entrare la carne equina, in maniera fraudolenta, all'interno della catena alimentare come carne bovina in tutta Europa e che ha coinvolto anche prestigiosi marchi. Una situazione che ha messo in allarme l’intera Unione e ha costretto la Commissione Europea a chiedere agli Stati membri di adottare un piano coordinato di controllo che ha riguardato l’individuazione, in prodotti commercializzati e/o etichettati come contenenti carni bovine (es. carni macinate, prodotti a base di carne, preparazioni di carne), di carne equina non dichiarata in etichetta, ma anche la ricerca di fenilbutazone nelle carni equine.

Sul totale di 87 notifiche nell’Unione Europea – 8 hanno riguardato l’Italia e, tra queste, 6 per diverse tipologie di paste farcite distribuite in ambito comunitario ed extra-comunitario, ma anche polpette congelate.
Si è trattato di uno scandalo di dimensioni eclatanti, che dimostra la necessità di lavorare sulla trasparenza degli scambi dei prodotti alimentari con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza, ma anche togliendo il segreto sui flussi commerciali e sulle destinazione aziendale delle importazioni, per garantire qualità e salute sulle tavole degli italiani.